![Il mistero risolto della scomparsa di Mario Bozzoli: colpevolezza e verità giudiziaria 1 20240213 132130](https://masainews.it/wp-content/uploads/2024/02/20240213-132130.webp)
Il mistero della scomparsa di Mario Bozzoli
8 ottobre 2015: una telefonata, una scomparsa misteriosa. Mario Bozzoli, imprenditore di 52 anni, sparisce nel nulla dopo il suo turno di lavoro nella fonderia di famiglia a Marcheno. Nessuna traccia del suo corpo, nessun segno di allontanamento volontario. L’auto parcheggiata, i vestiti nell’armadietto, ma di lui nessuna traccia. Un enigma avvolge la sua sparizione.La verità giudiziaria a distanza di nove anniDopo due processi, la corte d’assise d’appello di Brescia emette una sentenza: Giacomo Bozzoli, nipote dell’imprenditore, condannato all’ergastolo. Accuse pesanti: omicidio premeditato e distruzione di cadavere. Le prove convergono su di lui, portando a una verità giudiziaria che conferma la sua colpevolezza. ‘Freddo e imperturbabile, ha ucciso lo zio in modo atroce’, si legge nelle motivazioni della sentenza.
Le prove e le motivazioni della condanna
Secondo i giudici, Giacomo Bozzoli avrebbe commesso l’omicidio all’interno della fonderia, gettando il corpo dello zio in uno dei forni. Coinvolto anche l’operaio Giuseppe Ghirardini, trovato morto poco dopo la sparizione. Il movente? Rancori familiari e interessi economici. ‘Giacomo è l’unico in cui è risultato coesistere l’odio ostinato e l’interesse economico per uccidere’, scrivono i giudici. Una trama intricata di gelosie e avidità. Le prove raccolte durante le indagini portano a una condanna senza mezzi termini. Giacomo, freddo e determinato, avrebbe eliminato ogni traccia compromettente, cancellando messaggi dal suo smartphone. Un processo indiziario che, se confermato in Cassazione, potrebbe condurlo dietro le sbarre. Un caso che, nonostante le prove circostanziali, lascia ancora qualche interrogativo aperto sulla verità nascosta dietro la scomparsa di Mario Bozzoli.