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La Tav della Discordia: Crepe, Proteste e Incertezze
Firenze, 13 febbraio 2024 – La fresa Iris, conosciuta come la ‘talpa’ dell’Alta Velocità, ha riportato l’attenzione su sé stessa a causa di danni segnalati dagli abitanti di via Botticelli. Tra portoni bloccati, muri lesionati e disagi agli appartamenti, l’incidente al Ponte al Pino ha riacceso timori e preoccupazioni tra i cittadini. L’intersezione con un vecchio foro di carotaggio ha causato una fuoriuscita di fango, bloccando il traffico per ore e sollevando dubbi sulla sicurezza delle operazioni in corso.
Le Preoccupazioni dei Cittadini e le Misure di Rfi I dati ufficiali indicano 354 edifici e 3.421 unità immobiliari a possibile rischio a causa dei lavori in corso. Nonostante le lamentele, solo due segnalazioni concrete sono state presentate, con la promessa di risarcimento dei danni da parte del consorzio responsabile. Rfi assicura un monitoraggio costante del percorso della ‘talpa’ e, al momento, non sono stati segnalati ulteriori episodi critici. Tuttavia, le preoccupazioni persistono, alimentate da una comunicazione ritenuta poco trasparente e da richieste di revisione dell’opera da parte di figure politiche locali come Dmitrij Palagi.
Il Percorso e le Criticità del Tunnel dell’Alta Velocità
Avanzamento e Gestione delle Terre di Scavo Il tunnel dell’alta velocità, che attraverserà la città per circa 7 km, ha già percorso circa 350 metri partendo dalla stazione di Campo di Marte. La velocità di avanzamento della ‘talpa’ è di circa dieci metri al giorno, generando terre di scavo come problematica principale. Attualmente, le terre vengono trasportate fuori dalla Toscana per essere successivamente verificate e, in caso di assenza di inquinanti, trasferite a Cavriglia, nell’ex area mineraria Enel di Santa Barbara. Questo processo, sebbene attuato ‘per scrupolo’, solleva interrogativi sulla gestione ambientale e sulle possibili ricadute sul territorio circostante.