![Stallo Ilva: Arcelor Mittal in bilico, Acciaierie d’Italia blocca l'indotto 1 20240213 115321 1](https://masainews.it/wp-content/uploads/2024/02/20240213-115321-1.webp)
Stallo sul futuro di Ilva: Arcelor Mittal non molla, Acciaierie d’Italia blocca l’indotto
Ilva, Arcelor frena l’addio – Acciaierie d’Italia (Adi) tiene in ostaggio l’indotto dell’ex Ilva. A poche ore dall’Audizione in Senato del gruppo che oggi, per voce dell’ad Lucia Morselli andrà a riferire sullo stato del sito siderurgico (dopo una prima convocazione andata a vuoto), resta lo stallo sul futuro di Taranto, Genova e Novi Ligure.
Le voci di una trattativa a latere rimangono senza conferme e l’amministrazione straordinaria è bloccata dall’ostruzionismo di Adi, che non fornisce a Sace i documenti necessari per il “salvataggio” finanziario. Il confronto si protrae senza soluzione, e Acciaierie manifesta dubbi sull’individuazione delle società da assistere e sul rispetto dei criteri di riservatezza aziendale.
Dubbi e provvedimenti: lo stallo persiste
mentre il Tribunale di Milano valuta un provvedimento cautelare presentato da Adi. Il confronto con Sace, avviato sia per posta che per via telematica, non ha sbloccato la situazione. Acciaierie d’Italia evidenzia che il decreto menziona grandi imprese in amministrazione straordinaria, uno strumento non ancora attivato per loro. Nel frattempo, sindacati come Fim, Fiom e Uilm ritornano all’attenzione pubblica, sottolineando l’insostenibile degrado degli impianti e denunciando una trattativa segreta tra i soci di Adi che minaccia il futuro della ex Ilva.
Il braccio di ferro con Sace e il possibile commissariamento
Sullo sfondo, si cerca una via d’uscita per Arcelor Mittal senza l’amministrazione straordinaria. Tuttavia, l’intesa manca e il tempo stringe
. Il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, sottolinea che il commissariamento è pronto per essere attuato in qualsiasi momento, ma l’impasse con Sace e la situazione dell’indotto ne impediscono l’attuazione. Le organizzazioni sindacali Fim, Fiom e Uilm criticano aspramente l’assenza di dialogo e trasparenza nella gestione della crisi, denunciando manovre sotterranee tra i soci di Acciaierie d’Italia che mettono a rischio la stabilità della ex Ilva.
Le organizzazioni sindacali non si fermano e denunciano l’incertezza che avvolge l’ex Ilva
. La mancanza di risposte concrete spinge Fim, Fiom e Uilm a prendere in mano la situazione, autoconvocandosi a Palazzo Chigi per far sentire la propria voce. Con due decreti governativi volti a escludere Mittal e attivare l’amministrazione straordinaria, la situazione resta precaria e il futuro del complesso siderurgico è in bilico. La pressione sindacale si intensifica, evidenziando la necessità di un confronto aperto e trasparente per garantire la tutela dei lavoratori e la sostenibilità dell’attività produttiva.