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Molestie all’Università di Torino: Gli Studenti Rivendicano Maggiori Provvedimenti
Gli studenti dell’Università di Torino hanno espresso il loro dissenso riguardo alla gestione delle molestie all’interno dell’ateneo. La protesta, avvenuta davanti a Palazzo Nuovo, sede del dipartimento di Filosofia, si è concentrata sulla richiesta di azioni più incisive per contrastare la violenza di genere. Secondo quanto riportato, due casi di molestie da parte di professori sono emersi recentemente, portando a una denuncia collettiva da parte di un gruppo di studentesse durante la seduta del senato accademico. I manifestanti hanno enfatizzato la necessità di affrontare non solo singoli casi isolati, ma il sistema universitario nel suo complesso.
«Non bisogna parlare di mele marce, ma di un sistema che legittima un modello di università che spinge all’individualismo e alla concorrenza. E che non difende gli studenti», affermano i militanti di Cambiare Rotta e i giovani partecipanti all’assemblea dell’atrio. Questa critica mira a evidenziare un presunto difetto strutturale che favorirebbe comportamenti inaccettabili. La sospensione di un solo mese inflitta a uno dei docenti coinvolti ha sollevato dubbi sulla reale efficacia delle misure adottate dall’università. Alcuni professori presenti all’assemblea hanno appoggiato la protesta, sottolineando l’importanza di ascoltare le voci degli studenti e riflettere sulle richieste emerse durante la manifestazione.
Richiesta di Provvedimenti Più Severi al Rettore
La manifestazione degli studenti ha portato a una richiesta diretta al rettore, Stefano Geuna, affinché vengano presi provvedimenti più incisivi contro comportamenti inappropriati. Gli studenti chiedono un intervento più deciso rispetto alla sospensione di un docente del dipartimento di filosofia. L’obiettivo è quello di promuovere un ambiente accademico sicuro e rispettoso per tutti, sottolineando la necessità di rivedere le politiche universitarie esistenti. Erica, portavoce del collettivo Cambiare Rotta, ha dichiarato: «Noi critichiamo l’intero modello universitario, quindi anche il rettore». Questa presa di posizione denota una volontà di riforma radicale per garantire un ambiente accogliente e protetto per tutti gli studenti.
Il docente Bruno Maida, intervenuto sull’argomento, ha evidenziato la rilevanza di affrontare il problema delle molestie non solo a livello locale, ma su scala nazionale. Il presidente della commissione Albo di UniTo ha sottolineato la necessità di trasparenza e chiarezza nelle procedure disciplinari, enfatizzando il ruolo fondamentale dei docenti nel segnalare eventuali episodi gravi. Maida ha ribadito l’importanza di un intervento tempestivo e trasparente da parte dell’istituzione universitaria per prevenire la ripetizione di tali comportamenti. In un contesto più ampio, il docente ha sottolineato l’importanza di una cultura della denuncia e della responsabilità condivisa all’interno dell’ambiente accademico.
L’Università di Torino si trova dunque di fronte a una sfida importante nella gestione delle molestie e della violenza di genere all’interno del campus. Le richieste degli studenti e le riflessioni dei docenti mettono in luce la necessità di un cambiamento strutturale e culturale per garantire un’ambiente accademico sicuro e inclusivo per tutti i suoi membri. La questione delle molestie non riguarda solo l’ateneo torinese, ma solleva interrogativi su scala nazionale riguardo alla prevenzione e alla gestione di tali episodi all’interno delle istituzioni accademiche.