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Incubo terremoto in Appennino: la paura si diffonde
Modena, 12 febbraio 2024 – La terra continua a tremare nell’Appennino, creando un clima di apprensione e preoccupazione tra la popolazione locale. La sequenza sismica che ha colpito il Parmense da mercoledì scorso sembra finalmente diminuire di intensità, ma i timori persistono, soprattutto nella zona modenese dove si sono verificate scosse superiori a magnitudo 3. La prima scossa, di magnitudo 3.2, ha colpito tra Frassinoro e l’Appennino reggiano, suscitando preoccupazione sia in val Dragone che nell’alto Frignano.“Non è detto che questa sia stata la prima scossa della sequenza parmense-reggiana, perché la zona di crinale di Frassinoro e Pievepelago appartiene alla zona sismica della Garfagnana”, commenta un esperto del settore, evidenziando la complessità e la varietà delle faglie presenti nella regione. Ulteriori scosse, seppur di bassa intensità e non avvertite dalla popolazione, si sono verificate nel vicino comune di Montefiorino. Fino ad ora, la scossa più significativa, di magnitudo 4.2, ha avuto epicentro nella zona di Langhirano-Calestano, a breve distanza dalla provincia reggiana.
Le analisi dell’INGV: cosa ci riserva il futuro?
“Statisticamente, la maggior parte delle sequenze sismiche di questo tipo si esaurisce dopo pochi giorni o settimane”, spiegano i rappresentanti dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia. L’area coinvolta è classificata come a pericolosità sismica media, trovandosi a breve distanza dalle zone dell’Appennino settentrionale caratterizzate da un alto rischio sismico, come la Val di Taro e la Garfagnana. Nonostante le precauzioni adottate, come la creazione di centri di accoglienza, al momento non è stata necessaria alcuna evacuazione.Rispetto al passato, quando nel 1985 si verificò un’allerta sismica nazionale che portò a evacuazioni e piani di emergenza, le misure attuali sembrano più mirate e meno drastiche. Tuttavia, bisogna considerare che la zona è stata oggetto di attenzione sismica in passato, come dimostra la classificazione a rischio sismico di numerosi comuni della Provincia di Modena. In particolare, i comuni di Castelvetro, Fiorano, Formigine, Frassinoro, Maranello, Pievepelago e Sassuolo sono stati identificati come a rischio sismico di seconda fascia.
La sfida della prevenzione sismica: studi e ricerca in corso
Dopo i terremoti che hanno colpito la pianura Padana nel 2012, è emersa la necessità di individuare con maggiore precisione le aree a rischio sismico e di migliorare le strategie di prevenzione. L’unico modo per affrontare il rischio sismico resta la prevenzione e la preparazione, attraverso studi accurati e piani di intervento tempestivi. La storia passata ci insegna che la preparazione e la consapevolezza sono fondamentali per fronteggiare eventi di questa portata. In un contesto in cui l’incertezza e la paura si diffondono rapidamente, è importante mantenere la calma e fare affidamento sulle istituzioni e sugli esperti del settore per gestire al meglio l’emergenza. Il territorio italiano, per la sua conformazione geologica, è soggetto a fenomeni sismici e la consapevolezza di tale rischio deve essere parte integrante della vita quotidiana di tutti i cittadini. Solo attraverso la conoscenza e la preparazione si può affrontare al meglio un evento tanto devastante come un terremoto.