Martiri delle Foibe: vandalismo e polemiche a Firenze
Atti vandalici e polemiche hanno caratterizzato la Giornata del Ricordo a Firenze, con la distruzione della targa dedicata ai Martiri delle Foibe e l’esposizione delle bandiere della ex Jugoslavia. La targa, oggetto di ripetuti danneggiamenti, è stata nuovamente colpita, scatenando indignazione e richieste di giustizia.
Reazioni e impegno istituzionale
Le reazioni alle azioni vandaliche non si sono fatte attendere. Il presidente del Consiglio regionale, Antonio Mazzeo, ha sottolineato l’importanza di ricordare le vittime delle Foibe come un dovere condiviso. Anche l’assessora Maria Federica Giuliani ha promesso un rapido ripristino della targa danneggiata, ribadendo l’importanza di preservare la memoria storica.
Le dichiarazioni di vari rappresentanti politici locali evidenziano il clima di indignazione e sdegno per questi atti che tentano di cancellare una pagina importante della storia italiana. La necessità di celebrare il Giorno del Ricordo viene ribadita con forza, come dichiarato dal presidente della Regione, Eugenio Giani, che ha personalmente contribuito all’intitolazione di una piazza alle vittime delle Foibe a Firenze.
Richieste di impegno e memoria duratura
I rappresentanti delle istituzioni locali, come i consiglieri comunali Jacopo Cellai e Alessandro Draghi, propongono soluzioni concrete per preservare la memoria degli esuli giuliano-dalmati e dei martiri delle Foibe. L’idea di erigere un monumento-cippo con una targa indistruttibile emerge come segno tangibile di impegno a non dimenticare.
Le richieste di individuare e punire i responsabili di questi atti vili e ignobili sono unanime tra i vari esponenti politici. Il coordinatore di Fdi per la Toscana, Fabrizio Rossi, esprime la speranza che gli autori di queste azioni vergognose vengano rapidamente identificati e portati alla giustizia, evidenziando la necessità di contrastare il negazionismo e preservare la verità storica.