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Calenda apre ai radicali ma con riserve
Carlo Calenda si trova attualmente alle prese con la questione del quorum per le prossime elezioni europee, aprendo la porta ai radicali ma con alcune riserve ben precise. Il leader di Azione si esprime in merito agli incontri tra le opposizioni europeiste, sottolineando l’importanza di discutere non solo dell’Europa, ma anche di riforme istituzionali. Riferendosi a Emma Bonino, afferma: “La Bonino fa due appelli, uno lo condivido, sull’altro si sa come la penso.”
Calenda, pur auspicando un dialogo tra le forze di opposizione europeiste, pone un “veto gigantesco” su una possibile collaborazione con Matteo Renzi, definendola incomprensibile per gli elettori del Terzo polo. Riguardo alla possibilità di un’alleanza con Renzi, afferma: “Io poi ho già dato, ho già fatta un’alleanza con uno che ha fatto votare La Russa.” Inoltre, Calenda critica aspramente Renzi per presunti conflitti di interesse, considerandoli incompatibili con il Codice europeo.
La disponibilità a un’alleanza con +Europa
In un’intervista rilasciata a Metropolis, Carlo Calenda si dichiara disponibile a formare, insieme a +Europa e con la guida di Cottarelli, una lista per le elezioni europee. Questa scelta viene definita come un atto di responsabilità, evidenziando la volontà di non candidarsi se non vi è la certezza di un’elezione in Europa. Calenda esclude categoricamente un allargamento dell’alleanza a Renzi, sottolineando che non ci sarebbero le condizioni né per Azione né per +Europa.
Il leader di Azione non risparmia critiche nemmeno al Partito Democratico, evidenziando le divisioni interne e le diverse proposte riguardanti la politica estera. Calenda sottolinea la mancanza di una visione comune tra il PD e il Movimento 5 Stelle, affermando che tale disparità li rende incompatibili per una collaborazione politica. Secondo lui, la politica estera rappresenta una discriminante fondamentale che potrebbe compromettere qualsiasi possibile alleanza tra le varie forze politiche.