Il percorso di Messina Denaro nella sanità pubblica italiana
Matteo Messina Denaro, il temuto boss mafioso latitante per decenni, ha rivelato dettagli sorprendenti del suo percorso all’interno della sanità pubblica italiana durante un interrogatorio del 7 luglio scorso. Nel verbale depositato il 9 febbraio in un’udienza preliminare, Messina Denaro ha raccontato di aver ricevuto cure da chirurghi, oncologi e dentisti durante la sua latitanza, sottolineando di essersi curato i denti per 12 anni in uno studio a Palermo e di essersi fatto tre tatuaggi nello stesso capoluogo siciliano tra il 2006 e il 2009.
Le raccomandazioni e i documenti falsi
Durante l’interrogatorio, il boss ha menzionato le ‘raccomandazioni’ ricevute da medici per curarsi e curare altri, utilizzando documenti falsi ottenuti tutti ‘da Roma’. Messina Denaro ha sottolineato che tutti i suoi documenti provengono dalla capitale italiana e ha ironizzato sul fatto che la falsificazione delle carte d’identità a Trapani non lo coinvolgeva affatto: ‘no, non vengono da là i miei documenti, no, nella maniera più assoluta’. Il boss ha chiarito di non essere coinvolto nel furto di documenti a Trapani come erroneamente ipotizzato dalla stampa.
La cura del tumore e l’identità nascosta
Messina Denaro ha anche raccontato il momento in cui è stato diagnosticato un tumore, spiegando di aver iniziato il percorso di cura dopo aver avuto un blocco intestinale che ha portato alla scoperta della malattia. Ha rivelato di essersi rivolto a un medico bravo a Mazara del Vallo, seguendo indicazioni ottenute tramite un cugino. Nonostante le cure e l’intervento chirurgico, il boss ha mantenuto gelosamente nascosta la propria identità, rivelando di aver creato un appuntamento telefonicamente con un chirurgo, evitando il Pronto Soccorso e mantenendo segreta la sua presenza in ospedale.
Dopo l’operazione a Mazara del Vallo, Messina Denaro ha dovuto affrontare un periodo di degenza in ospedale, isolato senza visite a causa delle restrizioni legate alla pandemia da Covid-19. Successivamente, ha continuato le cure a Trapani ma, a causa di motivi familiari, ha preferito spostarsi alla clinica La Maddalena a Palermo, dove è stato arrestato nel gennaio del 2023. Il boss ha mostrato un atteggiamento provocatorio verso i magistrati, chiedendo loro ironicamente cosa avrebbero fatto ora che lo avevano trovato, mettendo in evidenza la sua lunga latitanza e la sfida posta alle autorità.
La cura dentale e i tatuaggi
Infine, Messina Denaro ha anche condiviso dettagli sulla cura dei suoi denti a Palermo, dove si recava regolarmente per circa 12 anni da un dentista consigliatogli per la sua bravura. Dopo la morte del dentista, il boss è stato seguito da un altro professionista nello stesso studio. Inoltre, ha rivelato di essersi fatto tre tatuaggi in via Rosolino Pilo a Palermo tra il 2006 e il 2009, mantenendo il significato di uno di essi, ‘Ad augusta per angusta’, segreto.
Attraverso il suo racconto dettagliato sul percorso di cura e sui luoghi frequentati, Messina Denaro ha offerto uno sguardo insolito e inatteso sulla sua vita durante la latitanza, svelando piccoli dettagli che hanno contribuito a delineare un quadro più ampio della sua permanenza nell’ombra per così tanto tempo.