Detenuto del carcere di Reggio Emilia denuncia il pestaggio: “Temo che possa risuccedere”
Il detenuto del carcere di Reggio Emilia, vittima di un brutale pestaggio, ha espresso la sua preoccupazione riguardo alla possibilità che situazioni simili possano ripetersi. Nelle sue parole, “nonostante credo sia giusto denunciare quello che è successo, ho molta paura che possa risuccedere.” Questo timore è alimentato dai ricordi vividi dell’aggressione subita: “quello che è successo quel giorno e quello che ho provato non lo dimenticherò mai.”
Le notti insonni del detenuto sono dominate dai flashback dell’evento traumatico: “In queste notti non riesco a dormire perché ripenso a quanta paura ho avuto di morire e a tutta quella forza e violenza che è stata usata nei miei confronti mentre ero a terra e ammanettato.” La sua testimonianza rivela il profondo impatto psicologico dell’episodio, lasciando cicatrici emotive durature.
Il racconto del terrore vissuto
Il detenuto descrive il pestaggio come “un lungo momento di terrore puro, in cui ho pensato che non avrebbero mai smesso.” Questa testimonianza cruda e spaventosa getta luce sulla brutalità dell’atto e sulla vulnerabilità del detenuto di fronte a un’azione così violenta e incontrollata. La sua narrazione dettagliata rivela la gravità dell’evento e la sua lotta per sopravvivere a un’esperienza così traumatica.
La determinazione a denunciare emerge chiaramente nelle parole del detenuto: “Ho esposto al mio avvocato la mia ferma volontà di denunciare l’accaduto.” Nonostante i rischi personali che questa azione comporta, il detenuto ritiene fondamentale che coloro che lo hanno aggredito rispondano legalmente per le proprie azioni. La sua decisione di parlare apertamente nonostante le possibili ripercussioni dimostra una forte determinazione a cercare giustizia e a non restare in silenzio di fronte all’ingiustizia subita.