Inquinamento Atmosferico: Lotta in Salita per le Città Italiane
Legambiente ha lanciato un severo monito riguardo all’inquinamento atmosferico nelle città italiane, evidenziando come, se ci trovassimo nel 2030, ben 72 centri urbani sarebbero al di fuori dei limiti stabiliti per la qualità dell’aria. Secondo il Report ‘Mal’ Aria di città’ del 2024, i parametri attuali sono ancora molto distanti dagli standard previsti dall’ONU per il 2030 e quelli raccomandati dall’OMS, mettendo a repentaglio la salute dei cittadini.
Analisi del 2023: Luci e Ombre nella Qualità dell’Aria
Nel quadro delineato dal Report redatto nell’ambito della Clean Cities Campaign, il 2023 è stato caratterizzato da alcuni miglioramenti dovuti principalmente alle favorevoli condizioni meteorologiche. Tuttavia, i valori di inquinanti come le polveri sottili (PM10 e PM2.5) e gli ossidi di azoto (NO2) rimangono fonte di preoccupazione, con miglioramenti che si devono soprattutto al clima più che a interventi strutturali.
Legambiente sottolinea che se da un lato i cittadini possono aver tratto beneficio da una temporanea riduzione dell’inquinamento, dall’altro emerge chiaramente che le azioni messe in atto dalle istituzioni nazionali, regionali e comunali non stanno affrontando in maniera efficace questa emergenza ambientale. Numeri alla mano, su 98 città monitorate per le polveri sottili, ben 18 hanno superato i limiti annuali, con Frosinone al vertice della lista con 70 giorni di sforamento.
Situazione Critica per le Polveri e il Biossido di Azoto
Le città come Padova, Vicenza, Treviso e Cremona hanno registrato valori di PM2.5 al di sopra dei limiti, senza segnali di miglioramento negli ultimi anni. Per quanto riguarda il biossido di azoto, sebbene rispettino il valore normativo di riferimento di 40 μg/mc, alcune città come Napoli, Milano e Torino presentano dati preoccupanti. È evidente che, se proiettassimo la situazione attuale al 2030, la maggior parte delle città italiane sarebbe fuori legge per gli inquinanti considerati, con il 69% per le PM10 e addirittura l’84% per le PM2.5.
Legambiente non risparmia critiche anche sul fronte delle misure adottate, sottolineando la necessità di un cambiamento radicale e di interventi strutturali che possano incidere su diverse fonti di inquinamento, dalla mobilità all’industria e all’agricoltura. Secondo l’associazione, è fondamentale accelerare il processo di riduzione delle concentrazioni inquinanti per proteggere la salute dei cittadini e raggiungere gli obiettivi stabiliti a livello europeo.
Per affrontare questa emergenza, Legambiente ha lanciato la campagna itinerante ‘Città2030: le città e la sfida del cambiamento’, che coinvolgerà 18 città italiane per promuovere la mobilità sostenibile e zero emissioni. L’iniziativa prevede incontri con le amministrazioni locali, esperti e cittadini per discutere delle sfide legate alla mobilità sostenibile e sensibilizzare sull’importanza di adottare misure concrete per rendere le città più vivibili e sicure.