La Cassazione conferma dubbi sul dl Cutro: possibile impatto della Corte Ue
La legale dei migranti liberati a Catania, Rosa Emanuela Lo Faro, ha commentato la recente decisione della Corte di Cassazione riguardo ai trattenimenti di migranti tunisini a Pozzallo, sottoposti al decreto Cutro. Lo Faro ha sottolineato che la Cassazione ha sollevato dubbi sull’interpretazione delle leggi italiane, evidenziando la necessità che siano conformi alle normative internazionali. Questo ha portato la Suprema Corte a coinvolgere la Corte di giustizia europea per un parere in merito, in seguito alle ordinanze interlocutorie che hanno sospeso i giudizi sui trattenimenti dei migranti.
La decisione della Corte di Cassazione è stata accolta positivamente dall’avvocato Lo Faro, che rappresenta sei dei dieci tunisini rilasciati di recente a Catania. Questo stop alle procedure di frontiera ha sollevato importanti questioni sul decreto Cutro, soprattutto riguardo alla garanzia finanziaria richiesta ai richiedenti asilo per evitare il trattenimento in attesa dell’esito della domanda di protezione.
La ‘cauzione’ e la questione della provenienza da Paese terzo sicuro
Lo Faro ha chiarito che al centro delle ordinanze del tribunale di Catania non è solo la cauzione, bensì la condizione di provenienza da un Paese terzo sicuro, come stabilito nel decreto Cutro. Questa condizione, secondo la legge italiana, è considerata sufficiente per il trattenimento in frontiera, senza considerare la situazione specifica di ciascun individuo. Al contrario, la normativa europea richiede una valutazione caso per caso per il trattenimento dei richiedenti asilo, come ribadito dalla Cassazione.
La legale dei migranti ha sottolineato che la direttiva europea prevede misure alternative meno coercitive al trattenimento, come l’obbligo di dimora, la presentazione periodica alle autorità o la costituzione di una garanzia finanziaria. Tuttavia, la rigidità della ‘cauzione’ stabilita dal dl Cutro solleva dubbi sulla sua conformità alle norme europee. Lo Faro ha espresso la speranza che la Corte di giustizia europea possa esprimersi non solo sulla questione della cauzione ma anche sulla necessità del trattenimento in base alle direttive europee.
Ipotesi sulla decisione della Cassazione e futuro dei migranti
Quanto al futuro dei migranti tunisini, Lo Faro ha ammesso che esiste il rischio che la Cassazione possa bocciare la cauzione prevista dal dl Cutro ma confermare la legittimità del trattenimento in frontiera per i richiedenti provenienti da Paesi terzi considerati sicuri come la Tunisia. Tuttavia, la questione della garanzia finanziaria e della valutazione caso per caso rimangono nodi cruciali da sciogliere, come sottolineato anche dalla Cassazione. Sarà interessante vedere come i giudici europei si esprimeranno su questi punti.
Riguardo ai sei assistiti di Lo Faro, attualmente in possesso di un permesso provvisorio di soggiorno in Italia, la legale ha dichiarato che alcuni di loro hanno già trovato lavoro e si presenteranno alle autorità competenti per conoscere l’esito delle loro domande di protezione. La situazione dei migranti e le decisioni delle istituzioni europee saranno determinanti per il loro futuro nel Paese.