![Disuguaglianze Sanitarie in Italia: Nord e Sud a Confronto 1 20240208 145820](https://masainews.it/wp-content/uploads/2024/02/20240208-145820.webp)
Disparità Nord-Sud: Un Divario Mortale nella Salute
Al Sud pochi screening e più morti di cancro. Le disuguaglianze nel sistema sanitario italiano si riflettono in modo evidente nelle regioni meridionali, dove la scoperta e la cura dei tumori incontrano maggiori ostacoli rispetto al Nord. I dati sul tasso di mortalità oncologica delineano un quadro preoccupante: 9,6 decessi ogni diecimila abitanti nel Sud contro 8 nel Nord. Le donne registrano un tasso di mortalità allarmante, salito all’8,2 nel 2022. Questo divario si riflette anche nell’aspettativa di vita media nel Mezzogiorno, la più bassa dell’Italia: 81,7 anni, con una differenza di 1,5 anni rispetto al Nord Est e 1,3 rispetto al Centro.
Divario Sanitario Nord-Sud: Un Problema di Risorse e Investimenti
La disparità nelle condizioni di salute tra Nord e Sud è evidente nel rapporto presentato dalla Svimez in collaborazione con Save the Children. Le disuguaglianze nell’accesso alle cure emergono in modo drammatico, con un sistema diviso che potrebbe allargare ulteriormente il divario. Secondo gli autori, il Mezzogiorno presenta le condizioni di salute peggiori nel Paese, come indicato dagli indicatori BES sulla salute. La distribuzione ineguale delle risorse è uno dei principali fattori alla base dei ritardi nel Sud, come evidenziato dalla Svimez. Le risorse assegnate non rispecchiano i reali bisogni di cura e assistenza dei territori meridionali, influenzati da fattori socio-economici non considerati nei criteri di ripartizione. I livelli di spesa sanitaria per abitante sono significativamente più bassi nel Sud rispetto alla media nazionale, con valori minimi registrati in Calabria, Campania, Basilicata e Puglia. La spesa per investimenti è altrettanto limitata, con valori minimi rilevati in Campania, Lazio e Calabria, mentre la media nazionale è superiore.
Riduzione delle Disuguaglianze Sanitarie tra Nord e Sud
I piani di rientro per la spesa sanitaria nel Sud hanno contribuito a correggere parzialmente gli squilibri economici, ma le migrazioni sanitarie verso il Centro e il Nord sono ancora significative. Nel 2022, un terzo delle donne calabresi affette da tumore al seno ha scelto di operarsi in ospedali del Nord, mentre un quarto si è recato nel Lazio. La migrazione sanitaria verso regioni del Centro e del Nord coinvolge anche pazienti con gravi patologie, con oltre 12.000 meridionali che si spostano per ricevere cure. Al contrario, solo 811 pazienti del Centro-Nord hanno optato per il trattamento al Sud. È evidente che l’introduzione di fattori socio-economici nei criteri di ripartizione potrebbe migliorare l’equità nella distribuzione dei finanziamenti nazionali tra le regioni. Questo approccio è sostenuto da diversi attori, tra cui il governatore della Campania Vincenzo De Luca.