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L’Aiab e la Protesta degli Agricoltori: Analisi e Riflessioni
L’Associazione Italiana per l’Agricoltura Biologica (Aiab) reagisce alle proteste degli agricoltori con una prospettiva unica, sottolineando che la rabbia manifestata è giustificata, ma i bersagli individuati potrebbero essere errati. Secondo Giuseppe Romano, presidente dell’Aiab, le manifestazioni recenti rappresentano un’esplosione di disagio accumulato nel tempo. Romano sottolinea la necessità di indirizzare questa rabbia verso i veri responsabili dei problemi agricoli, ossia coloro che dettano i prezzi, controllano le filiere e influenzano le entrate e le uscite con politiche economiche dannose.
La Critica alle Politiche Agricole Europee e Nazionali
Per l’Aiab, il nocciolo della questione non risiede nelle politiche ambientaliste dell’Europa, bensì nell’incapacità nel tempo di tutelare i produttori, con una politica dei prezzi che ha costretto gli agricoltori a cedere i propri prodotti a costi inferiori ai costi di produzione. Romano sottolinea che le politiche verdi rappresentano una direzione positiva per il futuro della produzione agricola, mentre il reale colpevole è una politica economica che ha favorito le grandi aziende a discapito dei piccoli produttori, generando squilibri nocivi per il settore.
La Critica alla Politica Agricola Comune e alle Grandi Aziende
Il ruolo della Politica Agricola Comune (PAC) viene messo sotto accusa dall’Aiab, che evidenzia come, nonostante rappresenti una fetta consistente del bilancio comunitario, i principali beneficiari siano le grandi aziende a discapito dei produttori più piccoli. Questo aspetto, secondo l’Aiab, richiede una revisione urgente per garantire una distribuzione più equa delle risorse e un sostegno reale ai produttori locali.
L’Aiab critica anche le organizzazioni agricole conservatrici che puntano su pratiche agricole non sostenibili, sostenendo che è necessario un cambio di rotta urgente. Con un’attenzione particolare alla sostenibilità ambientale, l’Aiab sottolinea l’importanza di premiare coloro che adottano pratiche agricole eco-sostenibili e di scoraggiare chi continua a inquinare. Le proteste degli agricoltori dovrebbero quindi evolversi da richieste settoriali a una richiesta di cambiamento sistemico che coinvolga l’intera filiera alimentare.
Infine, l’Aiab sottolinea l’importanza del ruolo dei cittadini in questa situazione, evidenziando come le scelte di acquisto possano influenzare direttamente il settore agricolo. Romano invita la collettività a sostenere l’agricoltura biologica non solo nelle piazze con le proteste, ma soprattutto nei supermercati, scegliendo prodotti che incoraggiano la sostenibilità, la biodiversità e il giusto compenso per gli agricoltori. L’auspicio è che da questa situazione critica possa emergere una nuova politica alimentare innovativa e sostenibile per il futuro del settore agricolo italiano.