Senato approva l’abolizione dell’abuso d’ufficio: tensioni e divisioni nell’opposizione
Il Senato italiano ha dato il via libera all’abolizione dell’abuso d’ufficio, scatenando una vivace polemica tra le forze politiche dell’opposizione. Italia Viva e Azione hanno sostenuto la maggioranza, mentre una parte del Pd e M5S si è opposta alla decisione. La situazione si è fatta tesa con dichiarazioni incendiarie da entrambe le parti.
Matteo Renzi, leader di Italia Viva, ha criticato duramente il Pd, affermando: “È legittimo che il Pd abbia scelto di stare dalla parte del Movimento 5 Stelle. Ma non è legittimo che venga a dirci che le posizioni dei sindaci non contano.” Renzi ha difeso la voce dei sindaci del Pd che sostengono l’abolizione dell’abuso d’ufficio, esortando il Pd a desistere dalla “caccia ai grillini”.
Le critiche di Carlo Calenda e la risposta del Pd
Carlo Calenda ha aggiunto il suo grano di sale alle critiche, sottolineando l’imbarazzo del Pd: “Il modo in cui il Pd si sta arrampicando sugli specchi per spiegare perché è contrario all’abolizione dell’abuso di ufficio contro il parere di tutti i suoi amministratori è oggettivamente imbarazzante.” Calenda ha accusato il Pd di aver abbracciato il “populismo giudiziario” per accontentare il M5S.
Il presidente dei senatori del Pd, Francesco Boccia, ha cercato di difendere la posizione del partito: “I sindaci del Pd la pensano esattamente come i gruppi del Pd e come il Pd. Avere strumentalizzato alcune dichiarazioni pubbliche di singoli amministratori che sono stati condizionati dalle proprie vicende personali è scorretto.” Tuttavia, la votazione a scrutinio segreto ha evidenziato le divisioni interne, con una netta preferenza per l’abolizione per evitare possibili paralisi al sistema.