![Scandalosa denuncia di Scarpinato sulla riforma del traffico di influenze: un regalo ai lobbisti 1 20240208 223027](https://masainews.it/wp-content/uploads/2024/02/20240208-223027.webp)
Traffico d’influenze: la denuncia di Scarpinato contro la riforma
Roberto Scarpinato, senatore del Movimento 5 Stelle, ha sollevato un acceso dibattito in Aula riguardo alla riforma sul traffico di influenze. Secondo il politico, tale riforma rappresenta un ‘regalo ai lobbisti’ e favorisce il voto di scambio. Scarpinato ha dichiarato: ‘La riforma è un regalo alle lobby perché si legalizza il traffico di influenze che viene svolto da tipici galoppini elettorali, gli specialisti del voto di scambio.’ Queste parole hanno scatenato una bagarre in Aula, evidenziando la sensibilità e l’importanza del tema all’interno del panorama politico italiano.
Il voto di scambio e l’inerzia legislativa
Secondo Scarpinato, il voto di scambio si basa sull’operato dei ‘galoppini elettorali’ che, in cambio di favoritismi da parte dei pubblici amministratori, influenzano l’esito delle votazioni. L’approvazione di normative che facilitano il traffico di influenze è vista come un sostegno indiretto a queste pratiche. Il senatore ha sottolineato l’inerzia legislativa riguardo alla regolamentazione delle lobby, affermando: ‘Noi abbiamo una maggioranza affetta da inerzia atarassica quando c’è da fare una legge sulle lobby, che ci chiede l’Unione europea, e che poi fa una riforma sul traffico di influenze che è un regalo alle lobby.’ Queste parole mettono in luce la necessità di un’azione decisa e responsabile da parte delle istituzioni per contrastare fenomeni di corruzione e favoritismo.
Scarpinato ha inoltre evidenziato alcune ambiguità presenti nella riforma, sottolineando come la stessa possa favorire comportamenti illeciti senza sanzioni adeguate. Ha dichiarato: ‘Non si capisce poi perché è stato stabilito che il traffico d’influenza si consuma se finalizzato a far sì che il pubblico amministratore compia un atto contrario ai doveri d’ufficio con violazione di una norma, che è il reato di corruzione.’ Queste critiche sollevano interrogativi sulle motivazioni e sugli effetti reali di una normativa che, secondo il senatore, potrebbe non essere sufficientemente rigorosa nel contrastare comportamenti scorretti e dannosi per la democrazia e la trasparenza istituzionale.