Assistenza alle donne vittime di mutilazioni genitali femminili a Roma nel 2023
A Roma nel 2023, 93 donne straniere vittime di mutilazioni genitali femminili sono state curate presso il Centro Samifo della ASL Roma 1. Questo centro, nato nel 2006 grazie alla collaborazione con il Centro Astalli, rappresenta un punto di riferimento fondamentale per l’assistenza sanitaria ai migranti forzati, rifugiati e vittime di tortura nella regione del Lazio. Le mutilazioni genitali femminili, purtroppo ancora praticate in diverse parti del mondo nonostante costituiscano una grave violazione dei diritti umani, rappresentano una ferita profonda che il Samifo si impegna a lenire.
Nel 2023, moltissime delle 93 donne straniere visitate presso il Centro Samifo avevano affrontato per la prima volta il tema delle mutilazioni genitali femminili in un contesto di assistenza sanitaria. Questo sottolinea l’importanza di iniziative come quella del Samifo nel diffondere consapevolezza e conoscenza riguardo a queste pratiche dannose. La necessità di sensibilizzare sulle conseguenze sanitarie e giuridiche legate a tali violazioni dei diritti umani diventa cruciale per contrastare efficacemente il fenomeno.
Il passaporto contro le mutilazioni genitali femminili
All’interno del Centro Samifo, un’importante iniziativa si concentra sulla creazione di un vero e proprio "passaporto" per le donne vittime di mutilazioni genitali femminili. Questo documento si articola in quattro sezioni fondamentali: la prima riguarda i dati anagrafici, la seconda fornisce informazioni dettagliate sulle mutilazioni genitali femminili, la terza illustra le disposizioni del codice penale italiano per chi le pratica nel Paese e infine l’ultima sezione contiene i contatti e l’indirizzo del Samifo per ulteriori informazioni e supporto.
L’obiettivo principale del passaporto è quello di garantire alle donne vittime di mutilazioni genitali femminili una conoscenza approfondita sulle implicazioni sanitarie e legali legate a queste pratiche. In particolare, si mira a sensibilizzare sulle conseguenze che potrebbero derivare nel caso in cui tali mutilazioni fossero perpetrate, soprattutto durante viaggi nei Paesi di origine. Questo strumento si rivela cruciale per informare e proteggere le donne da ulteriori violazioni dei loro diritti e della loro integrità.
L’impegno della Giunta capitolina e la rete di contrasto alle mutilazioni genitali femminili
A conferma dell’importanza attribuita alla lotta contro le mutilazioni genitali femminili, la Giunta capitolina ha siglato un protocollo d’intesa nel mese di aprile per avviare una rete territoriale dedicata alla prevenzione e al contrasto di tali pratiche sulle minori straniere nel territorio di Roma. Questo impegno si è concretizzato anche durante un incontro tenutosi in Campidoglio il 6 febbraio, evidenziando la determinazione delle istituzioni a proteggere le donne e le ragazze vulnerabili.
La creazione di una rete territoriale per la prevenzione e il contrasto delle mutilazioni genitali femminili rappresenta un passo significativo verso la tutela dei diritti umani fondamentali delle donne e delle ragazze, specialmente delle minori straniere che potrebbero trovarsi in condizioni di particolare fragilità. L’impegno delle istituzioni locali è cruciale per sensibilizzare, assistere e proteggere le vittime, garantendo loro un ambiente sicuro e consapevole dei propri diritti.