Annullata la manifestazione agricola a Roma: dietrofront degli agricoltori
Gli agricoltori italiani hanno deciso di annullare la manifestazione a Roma, nonostante il sostegno popolare ricevuto fino a questo momento. ‘Tutti i manifestanti con i loro mezzi agricoli resteranno a sensibilizzare l’opinione pubblica, rimanendo ai presidi,’ si legge in una nota diffusa dagli agricoltori. Questo gesto è stato compiuto per non compromettere il forte supporto ricevuto dalla cittadinanza italiana, nonostante i disagi causati dai blocchi stradali e dai rallentamenti dovuti alla presenza dei trattori sulle strade e autostrade del Paese.
Richiesta di incontro urgente:
Gli agricoltori sono in attesa di un incontro urgente con il Governo, il ministro dell’Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste on. Francesco Lollobrigida e il presidente del Consiglio on. Giorgia Meloni. Questa richiesta è stata avanzata tramite la Prefettura e la Questura di Roma. Nonostante la decisione di annullare la manifestazione principale a Roma, il sostegno alla causa agricola sembra rimanere saldo, con la speranza di trovare una soluzione attraverso il dialogo.
Disaccordo tra gli agricoltori: divergenze sulle modalità di protesta
Spaccatura nel fronte agricolo: Nonostante la decisione unanime di annullare la manifestazione a Roma, il fronte degli agricoltori mostra segni di spaccatura. Riscatto Agricolo ha convocato i trattori su un’area che ricorda il ‘Colle dell’Aventino’ sulla Nomentana, con un costante afflusso di mezzi. La questura aveva inizialmente concesso l’autorizzazione a manifestare in piazza San Giovanni con dieci trattori, consentendo però a 1.500 persone di partecipare al presidio. Tuttavia, a causa delle restrizioni imposte, si è preferito annullare l’evento.
Disaccordo sulle modalità: Il Cra, un’altra organizzazione che supporta la protesta agricola, non ha condiviso la decisione di annullare la manifestazione. Sandro Sacavazza, coordinatore del Cra, ha dichiarato che è ‘impensabile farla con i trattori in centro a Roma’ e che la protesta dovrebbe svolgersi a piedi con una sola rappresentanza di mezzi agricoli. Il Cra ha avanzato richieste specifiche, tra cui l’azzeramento dei patti con i produttori agricoli stranieri e la parità di diritti e doveri per chi porta merci in Italia. Nonostante la fervente situazione nelle varie province del Lazio e in altre regioni, sembra mancare un’unità di intenti tra i diversi gruppi di manifestanti.