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Trattori in Rivolta: Gli Agricoltori Protestano a Roma
Gli agricoltori italiani stanno facendo sentire la propria voce a Roma in una massiccia protesta che mira a portare le loro istanze direttamente al ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida. Questa rivolta è motivata da una serie di problematiche che stanno mettendo in ginocchio il settore agricolo del paese, come evidenziato da Andrea Papa del movimento ‘Riscatto Agricolo’. L’obiettivo chiaro è quello di essere ascoltati senza filtri intermedi, con Papa che afferma: ‘Al momento non abbiamo ancora avuto risposta, ma non ce ne andremo finché non ci riceverà. Siamo pronti alla protesta a oltranza’.
Il Green Deal europeo è al centro delle critiche degli agricoltori, che lo considerano eccessivamente restrittivo e influenzato da un ambientalismo estremista che danneggia sia produttori che consumatori. La richiesta di contrastare la concorrenza sleale derivante dall’importazione di prodotti da Paesi con normative meno stringenti è un altro punto cruciale sollevato dai manifestanti. Inoltre, la necessità di adottare misure efficaci contro la fauna selvatica dannosa per le coltivazioni e di bloccare la diffusione di ‘cibi sintetici’ rappresenta una priorità per il settore agricolo italiano.
Le Richieste degli Agricoltori e l’Incontro con il Ministro
Il movimento ‘Riscatto Agricolo’ intende presentare direttamente al ministro Lollobrigida le proprie richieste, spostandosi fisicamente verso Roma con un corteo che conta di portare in città tra 1000 e 1500 mezzi. Papa sottolinea l’importanza di avvicinarsi al ministro senza intermediari, affermando: ‘Vorremmo organizzare il nostro corteo nel pieno della legalità. Ma se non dovessimo ottenere l’autorizzazione andremo avanti comunque, finché non saremo ricevuti’. La situazione degli agricoltori italiani è definita da Papa come ‘insostenibile’, con la burocrazia nazionale ed europea che sta soffocando il settore e minando la sopravvivenza delle imprese agricole.
La protesta dei trattori che marcia verso la Capitale è un grido di dolore di un comparto che si sente abbandonato e ignorato dalle istituzioni. La richiesta di riconoscimento del ‘made in Italy’ come valore imprescindibile è un tema centrale in questa mobilitazione, che mira a difendere la qualità e l’autenticità dei prodotti italiani da una concorrenza sleale e da pratiche commerciali che minano la salute del settore agricolo nazionale. La determinazione degli agricoltori è palpabile, con la volontà di resistere e lottare per un futuro più sostenibile e giusto per l’agricoltura italiana.