Sgarbi contro Sangiuliano: la prefazione sospesa
Alberto e Giancarlo Mazzuca, noti giornalisti e scrittori, avevano preparato un libro intitolato ‘Le due voci. La nascita del pensiero culturale di destra’ da consegnare alla Baldini + Castoldi. Questo volume rappresentava un’analisi approfondita del pensiero di Giuseppe Prezzolini, figura di spicco nel giornalismo italiano. Prezzolini, fondatore de ‘La Voce’ nel 1908, ha influenzato generazioni di giornalisti, incluso Indro Montanelli, il cui giornale omonimo si ispirava a quell’eredità culturale. I fratelli Mazzuca volevano esaminare il legame tra i due e le loro esperienze editoriali, celebrando così il quarantesimo anniversario de ‘La Voce’ montanelliana.
Il nodo della prefazione
La questione si è complicata quando è emersa la scelta della casa editrice di non pubblicare la prefazione di Gennaro Sangiuliano, esperto di Prezzolini e attuale ministro della Cultura. Giancarlo Mazzuca ha rivelato: ‘Abbiamo pensato di chiedergli una prefazione, certamente come biografo ed esperto di Prezzolini. Ma abbiamo saputo che la casa editrice aveva deciso di non pubblicarla.’ Questo fatto ha sollevato interrogativi sulla decisione editoriale e ha gettato ombre sul futuro del libro dei fratelli Mazzuca.
Le motivazioni di Elisabetta Sgarbi, presidente del gruppo editoriale in cui rientra la Baldini + Castoldi, hanno suscitato dibattiti. Sgarbi ha dichiarato: ‘Abbiamo ritenuto di non pubblicare la prefazione del ministro Sangiuliano nel libro per evitare l’equivoco di identificare la destra culturale con la destra politica attuale.’ Questo rifiuto ha sollevato interrogativi sulla libertà editoriale e ha alimentato speculazioni sul coinvolgimento politico nella decisione. Sgarbi ha sottolineato che la questione è strettamente editoriale e non personale, ma il caso ha comunque dato vita a una controversia che potrebbe impattare la visibilità del libro in questione. Il futuro del volume rimane incerto, mentre le polemiche tra i protagonisti si intensificano.
Elisabetta Sgarbi ha chiarito la propria posizione in una lettera a Meloni, annunciando la sua intenzione di verificare eventuali conflitti di interesse nel governo e minacciando un ricorso al Tar. La situazione, quindi, si complica ulteriormente con possibili ricadute legali. Resta da vedere come si evolverà questo intricato scenario che coinvolge figure di spicco della cultura e della politica italiana.