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Indifferenza e Silenzio: Il Caso della 13enne Stuprata a Catania
Ieri, diversi giornali di orientamento progressista hanno scelto di ignorare deliberatamente un evento che avrebbe dovuto scuotere le coscienze di tutti. La notizia riguarda una 13enne brutalmente stuprata a Catania da sette individui, davanti agli occhi impotenti del fidanzato. Questo ricorda in modo agghiacciante un evento simile avvenuto l’anno precedente a Palermo, dove una 19enne subì la stessa sorte per mano di un branco di sette aggressori italiani. La differenza cruciale sta nel fatto che gli autori di questo attacco a Catania erano egiziani, precedentemente accolti in Italia e ospitati nei centri di accoglienza.
Reazioni Politiche e Mancato Impegno della Sinistra
Di fronte a tali atrocità, le reazioni politiche non si sono fatte attendere. Il Premier Giorgia Meloni si è dichiarata sconvolta e ha promesso che lo Stato garantirà giustizia per la vittima. Il Vicepremier Matteo Salvini ha sollecitato una rapida votazione della proposta della Lega sulla castrazione chimica, sottolineando che davanti a crimini così efferati non può esserci pietà, ma solo una ferrea condanna. Tuttavia, da parte della sinistra, c’è stato un assordante silenzio. Mentre l’eco mediatica della violenza a Palermo dell’anno precedente aveva suscitato reazioni, questa volta la 13enne stuprata a Catania sembra essere stata ignorata.
Nel Partito Democratico, solo i giovani dem di Catania hanno commentato l’evento, ma anziché condannare l’orrore subito dalla vittima, hanno preferito strumentalizzare la situazione per attaccare il centrodestra. Parlano di una violenza strutturale e di una cultura dello stupro diffusa nella società, senza affrontare il problema dell’immigrazione e delle politiche troppo permissive degli ultimi anni. Tale atteggiamento riflette una tendenza a evitare il confronto con le responsabilità e a decontestualizzare i fatti per fini politici.
Il Debole Impegno contro la Violenza di Genere
Dopo gli episodi di violenza a Palermo e Caivano, si è assistito a un’ondata di denunce e editoriali che accusavano il Paese di essere maschilista e in regressione sui temi della parità di genere. L’attenzione si è concentrata sulla virilità tossica e su una presunta cultura dello stupro, senza però affrontare le cause profonde di tali fenomeni. Mentre molti esponenti della sinistra puntano il dito contro la presunta brutalità maschile, evitano di riconoscere le responsabilità legate a politiche migratorie troppo permissive e alla mancanza di controlli adeguati sugli immigrati presenti sul territorio italiano.