Cantone smaschera le leggi di Nordio: ‘L’indagine sugli accessi sarebbe stata molto più difficile. Striano? Non abbiamo trovato soldi sospetti’
Raffaele Cantone, procuratore di Perugia, ha reso dichiarazioni davanti alla Commissione parlamentare Antimafia riguardo agli accessi illeciti ai database delle Sos, effettuati dal finanziere Pasquale Striano. Cantone ha sottolineato che l’indagine su tali accessi sarebbe risultata estremamente complicata senza le norme restrittive sui sequestri dei cellulari discusse al Senato. Nonostante la gravità dei fatti, Cantone ha affermato che non sono emersi elementi che indichino finalità economiche o legami con intelligence straniere riguardo a Striano.
Nessuna anomalia nei conti di Striano
Il Procuratore Cantone, citando l’audizione del Procuratore nazionale Antimafia Giovanni Melillo, ha evidenziato che i numeri degli accessi abusivi compiuti da Striano lasciano pensare che dietro di lui possa esserci qualcosa di più complesso. Tuttavia, Cantone ha sottolineato che non sono emersi elementi che indichino attività illecite di natura economica da parte di Striano. Nonostante accurati accertamenti sul conto corrente del finanziere e dei suoi familiari, non sono state trovate prove di uno stile di vita al di sopra delle proprie possibilità o di movimenti sospetti di denaro.
I numeri ‘mostruosi’ degli accessi abusivi
Durante l’audizione, Cantone ha rivelato che Pasquale Striano ha effettuato oltre diecimila accessi abusivi ai database, consultando un numero spropositato di Sos e altre banche dati. I dati raccolti indicano che Striano ha cercato informazioni su migliaia di persone fisiche e giuridiche, evidenziando una ricerca spasmodica di informazioni. Inoltre, il procuratore ha segnalato che Striano ha scaricato migliaia di file sensibili dalla banca dati della direzione nazionale Antimafia, sollevando preoccupazioni sulla riservatezza e l’utilizzo di tali informazioni.‘Con la nuova legge sui sequestri indagini più difficili’Cantone ha anche evidenziato le implicazioni del ddl Bongiorno-Zanettin sul sequestro dei dispositivi elettronici, sottolineando che le nuove norme potrebbero rendere le indagini più complesse. L’obbligo di fornire giustificazioni dettagliate per il sequestro dei contenuti e le possibili conseguenze sulla segretezza delle indagini sono state punti critici sollevati dal magistrato durante l’audizione. La riforma proposta potrebbe comportare rallentamenti nell’attività delle Procure e complicazioni nelle indagini in corso.
I rischi per la segretezza
Il procuratore Cantone ha evidenziato che la nuova normativa potrebbe richiedere una maggiore esposizione degli atti all’inizio dell’indagine, mettendo a rischio la segretezza delle informazioni sensibili. La necessità di spiegare dettagliatamente la necessità di acquisire i contenuti dei dispositivi potrebbe comportare la rivelazione precoce di elementi chiave dell’indagine alla difesa. Cantone ha sottolineato il rischio di complicazioni nelle indagini su casi come quello di Striano e ha criticato la mancanza di semplificazioni proposte dall’opposizione per evitare tali disagi.