Cantone stronca le leggi di Nordio: “L’indagine sugli accessi sarebbe stata molto più difficile. Striano? Non abbiamo trovato soldi sospetti”
Il procuratore di Perugia, Raffaele Cantone, ha reso delle dichiarazioni davanti alla Commissione parlamentare Antimafia riguardo allo scandalo degli accessi illeciti ai database delle Sos. Cantone ha affermato che non sono emersi elementi che possano far pensare a finalità economiche dietro gli accessi abusivi compiuti dal finanziere Pasquale Striano. Nonostante i numeri “mostruosi” di accessi compiuti da Striano, non sono emersi elementi che possano far pensare a uno stile di vita al di sopra delle sue possibilità. Cantone ha sottolineato che non ci sono prove di soldi sospetti legati a Striano, nonostante le indagini in corso che coinvolgono diverse persone, tra cui il finanziere e un magistrato.
I numeri “mostruosi” degli accessi
Durante l’audizione, Cantone ha rivelato che gli accessi abusivi compiuti da Striano sono stati molto più numerosi di quanto si pensasse inizialmente. Infatti, dal 2019 al 2022, Striano ha consultato un numero esorbitante di Sos all’interno della Banca dati Siva e ha effettuato ricerche su numerose persone fisiche e giuridiche. Questi dati allarmano il capo della Procura di Perugia poiché il numero di accessi è destinato a crescere ulteriormente. La portata degli accessi effettuati da Striano è tale da destare preoccupazione e richiede un’approfondita indagine per comprendere appieno le finalità dietro tali azioni.
“Nessuna prova di legami coi servizi”
Cantone ha anche sottolineato che non ci sono prove che Striano abbia avuto legami con servizi stranieri o finalità eversive. Nonostante il download di un elevato numero di file sensibili dalla banca dati della direzione nazionale Antimafia, la maggior parte di questi non erano classificati come segreti. Tuttavia, Cantone ha espresso la necessità di approfondire le relazioni di Striano e di individuare eventuali mandanti dietro le sue azioni. Inoltre, il procuratore ha evidenziato le implicazioni del ddl Bongiorno-Zanettin sul sequestro dei dispositivi elettronici, evidenziando come tali modifiche normative renderebbero più complessi gli accertamenti in casi come quello di Striano.
Cantone ha sottolineato la riservatezza dell’indagine in corso e il lavoro svolto per preservare l’integrità dell’inchiesta. Ha anche menzionato di aver sentito il ministro della Difesa, Guido Crosetto, in relazione all’esposto depositato dallo stesso ministro che ha contribuito a portare alla luce la vicenda degli accessi abusivi. Inoltre, Cantone ha chiarito che non spetta a lui definire se le azioni di Striano possano essere considerate dossieraggio o meno, ma ha evidenziato il continuo mercato delle Sos nonostante le indagini in corso. La Procura di Roma sta indagando su vendite sottobanco di informazioni sensibili, dimostrando la complessità e l’importanza di tali indagini per la giustizia e la sicurezza nazionale.