![Essere punk: la filosofia di vita che sfida i canoni 1 20240205 150419 1](https://masainews.it/wp-content/uploads/2024/02/20240205-150419-1.webp)
“Essere punk è fare quello che si vuole”
Essere punk non si limita a uno stile musicale, ma rappresenta un’intera filosofia di vita. Andare contro i canoni imposti, sfidare i sistemi mentali chiusi e vecchi, questo è l’essere punk. Come afferma un gruppo di artisti: “Essere punk è fare quello che si vuole. È non ascoltare nessuno e fare quello che si vuole.” Questa ribellione non è solo esteriore, ma interiore, un rifiuto del conformismo e del bigottismo.
La musica punk è un riflesso della realtà contemporanea, un grido di disperazione che si trasforma in speranza. Una canzone in particolare racconta la storia di chi si sente perso in un mondo difficile, tentato dall’autodistruzione ma alla fine trova la forza di sperare. Come recita il testo: “Non vedevo una speranza e quindi cercavo di autodistruggermi, ma poi ho capito che era l’errore più grande che stavo facendo. Alla fine c’è anche un gran messaggio di speranza in tutto quanto, anche se non sembra.”
Il suono unico dell’orchestra punk
Questa particolare canzone, arricchita da violini e parti orchestrali, rappresenta un’inedita fusione tra il punk e la classica. I chitarristi dell’orchestra sono stati in grado di replicare fedelmente il suono dell’incisione originale, creando un’atmosfera intensa e coinvolgente. Come sottolineato dai musicisti: “Per le chitarre siamo riusciti a ottenere che i chitarristi dell’orchestra abbiano lo stesso identico suono che abbiamo nella registrazione quindi è proprio sembra ad avere esattamente la base in cuffia, incredibile.”
La nascita della band La Sad
Il gruppo musicale La Sad ha una storia che parte da un incontro fortuito a Milano, in un momento di profonda crisi per i tre membri fondatori. Milano è stata la loro salvezza, il luogo dove si sono ritrovati condividendo passioni e dolori. Come raccontano: “Ci siamo conosciuti a Milano, dove ci eravamo trasferiti tutti e tre. Milano era la nostra ultima spiaggia. Ci siamo incontrati per caso, frequentando più o meno gli stessi posti e ci siamo subito trovati sui gusti musicali e le cose che ci piacevano e abbiamo capito che volevamo fare tutti e tre la stessa cosa.”
La scelta del nome “La Sad” riflette il desiderio di trasformare la sofferenza in arte, di dare voce ai propri demoni interiori. Le canzoni del gruppo sono sincere e autentiche, frutto delle esperienze vissute dai membri. Come spiegano: “Abbiamo unito la nostra sofferenza e formato La Sad, che appunto vuol dire la tristezza: quindi rinascere dal dolore. Abbiamo messo nelle nostre canzoni i nostri problemi, non fingendo una vita che non avevamo, ma dicendo le come erano e la gente si è identificata.” La musica diventa così un mezzo di espressione e di condivisione, un modo per trasformare il dolore in speranza.