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La rinascita di Mahmood: da Sanremo al tour europeo
Nella scena musicale italiana si profila un ritorno che promette di lasciare il segno. Alessandro Mahmoud, meglio noto come Mahmood, si prepara a conquistare nuovamente il palco dell’Ariston con un brano che si annuncia come una finestra aperta sul suo vissuto più intimo. L’artista, già vincitore del Festival di Sanremo in due occasioni, sceglie quest’anno di presentare “Tuta gold”, un singolo che anticipa l’uscita del suo nuovo lavoro discografico “Nei letti degli altri”, previsto per il 16 febbraio.
Il titolo del brano, una fusione linguistica tra italiano e inglese, introduce l’ascoltatore in un viaggio personale e artistico nel quale il cantante si mette a nudo. “Tuta gold”, nonostante il suo appeal glamour, è in realtà un pezzo che affonda le radici nei momenti difficili dell’infanzia di Mahmood, un passato da cui ha tratto forza e ispirazione. “Questo pezzo è come se fosse un viaggio tra il mio presente e il mio passato, non c’è un messaggio specifico, non lancio messaggi, ma parlo di me”, afferma il cantautore.
La nostalgia e l’evoluzione artistica di Mahmood
L’artista rivela che il processo creativo dietro “Nei letti degli altri” ha rappresentato un ritorno alle origini, una sorta di autonalisi, soprattutto sul piano emotivo. “E’ vero che tutto è cambiato, ma non solo per il successo ottenuto, sono maturato, è cambiato il mio modo di rapportarmi agli altri, e credo che questo lavoro ne sia testimonianza”, dichiara Mahmood. Il suo percorso di crescita è palpabile nei testi e nelle melodie che segnano una netta evoluzione rispetto al precedente album “Ghettolimpo”.
Il brano “Tuta gold” è simbolo di questa maturità artistica: una narrazione che intreccia il presente dell’artista, simboleggiato da un rave, ai fili della memoria, tessendo un legame tra il passato e la sua condizione attuale. Il passato, così come emerge dalle sue parole, diventa un elemento chiave per comprendere e apprezzare la trasformazione dell’artista: “Li ho superati e mi hanno reso più forte”.
Un omaggio alle radici e l’abbraccio dell’Europa
Il legame con le radici è un tema ricorrente anche nella scelta di Mahmood per la serata dei duetti del Festival, dove interpreterà “Com’è profondo il mare” di Lucio Dalla, accompagnato dai Tenores di Bitti. Una scelta che non mira a lanciare messaggi, ma a rendere omaggio a un pezzo storico della canzone italiana e alle proprie origini: “Sono convinto della mia scelta e le prove lo hanno confermato: mi hanno emozionato, hanno voci incredibili, un’intonazione naturale e un orecchio assoluto impressionante”, confida con entusiasmo Mahmood.
Tale entusiasmo non si ferma ai confini nazionali, poiché l’artista ha in programma un tour che lo porterà a calcare i palchi di tutta Europa. Un progetto che testimonia la volontà di raggiungere una platea più vasta, con l’intento di portare la sua musica oltre i confini italiani. Le date del tour, che prenderanno il via ad aprile, culmineranno con due esibizioni a Milano il 17 e il 18 maggio, segnando il ritorno di Mahmood davanti al suo pubblico in patria.
Sanremo come trampolino di lancio
La scelta di partecipare nuovamente al Festival di Sanremo è stata naturale per Mahmood, che non nasconde il suo affetto per la manifestazione: “Io ci tornerei sostanzialmente tutti gli anni. E quest’anno sono particolarmente felice di esserci con questo pezzo che rappresenta un po’ il cuore nel mio nuovo disco”. Il palco dell’Ariston si conferma, quindi, come il luogo ideale per presentare al grande pubblico i nuovi progetti che l’artista ha coltivato con passione e dedizione nel corso degli ultimi anni.
Nonostante la concorrenza sempre più agguerrita nel panorama musicale, Mahmood appare determinato e fiducioso: “Quindi me ne vado a Sanremo e me ne sbatto di tutto e tutti, faccio le mie cose al meglio, con il massimo della convinzione e nessun altro ragionamento”. Una dichiarazione che sottolinea il suo approccio genuino e la volontà di rimanere fedele alla propria arte, indipendentemente dalle dinamiche del mercato.
Un album che racconta una storia di maturazione
Il nuovo album “Nei letti degli altri” si configura come un racconto di maturazione, nel quale l’artista ha riversato non solo la propria esperienza personale, ma anche la crescita umana e professionale che ha caratterizzato il suo percorso. “Sono molto felice, insomma, il disco rappresenta bene quello che sono oggi, quello che sono diventato, credo sia il disco emotivamente e musicalmente, come racconto, più maturo di quelli che ho fatto”, conclude Mahmood, delineando un futuro ricco di impegni e aspettative.
Le aspettative sono alte, ma Mahmood sembra pronto ad affrontarle con la stessa passione e autenticità che l’hanno portato a diventare uno degli artisti più apprezzati e riconosciuti del panorama musicale italiano.