Hamas lancia un appello durante il Ramadan
Alla vigilia del Ramadan, Hamas si fa sentire lanciando un appello ai Paesi arabi e musulmani per fermare ciò che definiscono un “massacro contro il nostro popolo”. Ismail Haniyeh, leader di Hamas, ha fatto un chiaro riferimento alle nazioni che sostengono l’occupazione, chiedendo pressioni su Israele per porre fine alla guerra in corso. Questo appello arriva in un momento cruciale, mentre si avvicina l’inizio del mese sacro per i musulmani.
Haniyeh sembra determinato nel suo messaggio, sottolineando la necessità di agire a livello politico, legale e diplomatico per proteggere la popolazione palestinese. L’obiettivo è chiaro: fermare la violenza e l’aggressione che stanno colpendo la Striscia di Gaza. Le parole del leader di Hamas indicano un’escalation delle tensioni e una richiesta di intervento immediato per evitare ulteriori sofferenze durante il Ramadan. La situazione si fa sempre più tesa in Medio Oriente, con Hamas che sembra determinato a difendere i propri interessi nonostante le pressioni esterne.
Erdogan attacca Netanyahu equiparandolo a un nazista
Il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, non risparmia critiche pesanti nei confronti del premier israeliano Benjamin Netanyahu, equiparandolo a un nazista moderno. Con parole dure, Erdogan ha affermato che Netanyahu e la sua amministrazione sono da considerarsi accanto a nomi come Hitler, Mussolini e altri “assassini dell’era moderna”. Queste dichiarazioni, rilasciate durante un discorso a Istanbul, evidenziano la dura condanna del presidente turco verso le azioni di Israele a Gaza.
Erdogan denuncia i presunti crimini contro l’umanità commessi da Israele, sottolineando il supporto militare e diplomatico che il paese riceve dalle potenze occidentali. La situazione a Gaza, secondo Erdogan, ha superato ogni limite di tolleranza e rappresenta una politica di genocidio contro i palestinesi. Le parole del presidente turco mettono in luce una posizione decisa e senza mezzi termini nei confronti di Israele, alimentando ulteriori tensioni in una regione già fortemente instabile.