Cos’è il Novichok: un’arma neurotossica letale
Il Novichok è un’arma neurotossica estremamente potente, sviluppata in Unione Sovietica e in Russia. La sua azione letale provoca la contrazione involontaria di tutti i muscoli, portando all’arresto respiratorio e cardiaco, e infine alla morte. In russo, Novichok significa ‘nuovo arrivato’ ed è il nome dato a un gruppo di agenti nervini avanzati creati negli anni Settanta e Ottanta dall’Unione Sovietica.
Utilizzo e pericolosità del Novichok
L’agente nervino Novichok è stato impiegato in diversi avvelenamenti noti, come nel caso della coppia britannica, dell’ex spia russa Sergei Skripal e sua figlia Yulia a Salisbury nel 2018. Anche nel tentativo di avvelenamento del dissidente russo Alexei Navalny nel 2020, il Novichok è stato utilizzato attraverso una tazza di tè contaminata. Secondo la moglie di Navalny, ‘il corpo dell’oppositore è ora nascosto in attesa che svaniscano le tracce di un altro Novichok di Putin.’ Il Novichok esiste in forma liquida e solida, e può presentarsi anche come una polvere finissima. Alcuni di questi agenti sono considerati ‘armi binarie’, poiché sono conservati in due ingredienti chimici meno tossici che, una volta mescolati, reagiscono per produrre l’agente tossico attivo. Senza alcun odore, il Novichok può agire estremamente velocemente, tra i 30 secondi e i due minuti, e può essere inalato o assorbito attraverso la pelle. I sintomi dell’avvelenamento sono simili a quelli di altri agenti nervini, bloccando le sinapsi e causando il collasso di molte funzioni corporee.
Sintomi e antidoti contro il Novichok
Il dottor Locatelli, direttore del Centro Antiveleni dell’Istituto Clinico Scientifico Maugeri di Pavia, spiega che i primi sintomi dell’avvelenamento da agenti nervini includono un aumento delle secrezioni corporee come lacrimazione, salivazione e difficoltà respiratorie. Gli effetti tossici si estendono anche a livello cardiaco, del sistema nervoso centrale, dei muscoli e di altri organi, portando alla morte per arresto respiratorio. La persona intossicata può sperimentare spasmi, convulsioni, perdita di controllo degli sfinteri, coma e infine la morte. L’antidoto principale contro il Novichok è l’atropina, da utilizzare entro la prima ora dall’avvelenamento in dosi efficaci per contrastare i suoi effetti letali iniziali. Esistono anche altri antidoti da impiegare successivamente all’atropina, che aiutano a riattivare gli enzimi bloccati e a migliorare alcuni sintomi tossici, abbreviando il decorso dell’avvelenamento. Tuttavia, a causa della limitata esperienza con avvelenamenti da agenti nervini di questa famiglia, l’efficacia degli antidoti utilizzati in passato potrebbe non essere garantita. Il Novichok rappresenta un grave pericolo per coloro che sono esposti alla dose massima o per un periodo prolungato. Tuttavia, se vengono adottate tempestivamente misure di contenimento, l’impatto sulla popolazione generale può essere limitato. La complessità e la pericolosità del Novichok richiedono una costante vigilanza e preparazione per affrontare eventuali situazioni di emergenza legate a questa letale arma neurotossica.