Mary Poppins: Analisi del Declassamento da U a PG
Mary Poppins, il celebre film con Julie Andrews, ha recentemente suscitato polemiche nel Regno Unito a causa del suo declassamento da U a PG da parte della British Board of Film Classification (BBFC). Questo cambiamento ha scatenato un dibattito intorno al presunto linguaggio discriminatorio presente nel film, che per cinquant’anni è stato considerato adatto a tutte le età con il bollino verde U.
Il Contenuto Contestato e la Decisione della BBFC
La controversia riguarda l’utilizzo dell’epiteto ‘ottentotti’ nel film, termine storicamente dispregiativo usato per riferirsi al popolo Khoikhoi in Sud Africa. L’ammiraglio Boom, interpretato da Reginald Owen, usa questo termine in due occasioni nel film, creando disagio per la sua connotazione discriminatoria e offensiva. La BBFC ha sottolineato la preoccupazione di esporre i bambini a linguaggio discriminatorio che potrebbe influenzarli negativamente, motivando così il declassamento del film alla categoria PG, richiedendo la presenza dei genitori per i bambini al di sotto degli otto anni.
Boom è un personaggio tipicamente conservatore e colonialista ambientato nei primi anni del Novecento, il che ha portato alla riflessione sulla sua rappresentazione e sul possibile impatto delle sue battute sui giovani spettatori. La BBFC, nel motivare la sua decisione, ha evidenziato la necessità di evitare la diffusione di linguaggi o comportamenti discriminatori che potrebbero essere replicati dai bambini senza comprenderne appieno le implicazioni.
Variazioni e Contesto Sociale
Oltre al caso di Mary Poppins, la BBFC ha rivisto la classificazione di altri film come Rocky e Flash Gordon, che sono stati declassati da PG a 12 A a causa di contenuti considerati inadatti per i bambini sotto i dodici anni. Questi cambiamenti rispecchiano le evoluzioni della società e l’attenzione crescente verso tematiche come la violenza, i riferimenti sessuali, e gli stereotipi discriminatori presenti nei media.
La BBFC ha sottolineato che tali modifiche rispecchiano i mutamenti sociali e culturali, cercando di adattare le classificazioni per proteggere i giovani spettatori da contenuti potenzialmente dannosi o inappropriati. Questi aggiornamenti mirano a garantire una visione consapevole e responsabile dei contenuti cinematografici, considerando l’impatto che determinate rappresentazioni e dialoghi possono avere sul pubblico più giovane.