Emma Stone-Bella Baxter: Il Manifesto dell’Eros Liberato
Bella Baxter è una creatura magnetica e misteriosa, nata due volte, dal ventre materno e dalla mano di un chirurgo visionario. Corpo di donna splendida, vestita in stile vittoriano, e cervello di bambina irriverente. Tecnicamente un mostro creato in laboratorio, libera nella realtà. Deve imparare tutto, scoprire, sperimentare e lo fa attraverso l’istinto. «Sono una festa di cambiamenti», dice. Ha fame di vita, di conoscenza, di persone, di luoghi, di sesso, perché anche questo è scoperta, viaggio. Bella, sopra ogni cosa, desidera. A quel desiderio non pone limiti, è lei che lo sente, lo indirizza e lo gestisce. Lo domina senza esserne dominata.
La pellicola, grande successo di pubblico e critica, ha aperto un nuovo dibattito femminista, dopo quello innescato da Barbie di Greta Gerwig. A prima vista Bella è l’opposto di Barbie. Diafana, dark, persino un po’ cattiva. È nata dalla sperimentazione di uno scienziato, non per essere amata dalle bambine. Il suo mondo non è rosa, la sua bellezza non è perfetta, ma conturbante. Come la Barbie di Gerwig, però, la Bella di Gray-Lanthimos schiaccia il patriarcato e conquista la libertà: gli obiettivi sono comuni, il metodo è diverso. Barbie definisce la sua identità imparando a provare sentimenti, scrollandosi di dosso la claustrofobica perfezione che le viene imposta e riflettendo sulla morte. Il suo arma è la curiosità.
La Rivoluzione del Desiderio e i Nuovi Equilibri
Il desiderio femminile è legato alla romanticizzazione? Bella Baxter stordisce con il suo erotismo svincolato dal sentimento. «È ancora un tabù da abbattere», commenta Parrella, «la percezione del desiderio maschile è diversa, più libera, ma anche nelle donne è così e si fa ancora un po’ fatica ad accettarlo. Le signore conoscono Le conseguenze dell’amore, per dirla con il titolo di un film di Paolo Sorrentino, ma sanno pure volare come farfalle e questa leggerezza non è ancora compresa e rispettata del tutto». «Il desiderio, in senso lato, non solo sessuale, è mutevole, cambia forma e oggetto. Non può restare identico per tutta la vita», prosegue Parrella. «Non a caso Eros, nella letteratura greca, viene raffigurato come un bambino con le ali».
I cambiamenti sociali, accelerati nell’ultimo decennio, hanno portato a una consapevolezza maggiore delle donne del proprio corpo e del proprio piacere; questo incide sul desiderio degli uomini. «È stata stravolta una dimensione socio-politica a cui siamo stati abituati per secoli, dove, in tutti i campi, c’era una parte dominante maschile e una parte più remissiva femminile», nota Fabrizio Quattrini, psicoterapeuta, sessuologo, presidente dell’Istituto di Sessuologia Scientifica di Roma. «I ruoli di genere tradizionali sono stati decostruiti nella società, nel lavoro e nella sessualità. La donna ha una parte attiva nell’intimità, sa dire “sì” e sa dire “no”, un passaggio non scontato fino a poco tempo fa. L’uomo cerca un nuovo bilanciamento tra parte fisica e emotiva, ma è più fragile e vulnerabile, anche se gli stereotipi sono duri a morire».