Navalny, il mistero dietro la “gola profonda” di IK-3
La Russia è agitata dalla vicenda di Alexei Navalny, il quale ha perso la vita in circostanze oscure all’interno del carcere IK-3. Il Cremlino, in risposta a questo evento che ha scosso l’opinione pubblica internazionale, sembra ora orientato verso una strategia di difesa che coinvolge la ricerca di un capro espiatorio. Secondo fonti ufficiose, si tratterebbe di una mossa per distogliere l’attenzione dalla responsabilità del decesso dell’importante oppositore politico di Putin. In particolare, sembra che l’obiettivo sia quello di incolpare i dirigenti della colonia penale IK-3, situata nell’Artico russo.
La caccia ai “sacrificabili” all’interno di IK-3
La vicenda si concentra attorno alla ricerca di due individui all’interno del centro di reclusione Artic Polar, noto per la sua estrema severità. Questo istituto penitenziario si trova a Kharp, nella regione autonoma di Yamalo-Nenetsk, a quasi 2000 km da Mosca. Secondo le prime indiscrezioni, sembra che siano stati individuati due “sacrificabili” che potrebbero essere usati come capri espiatori per distogliere l’attenzione dalle responsabilità più alte. La scelta di puntare il dito contro dirigenti di un istituto noto per le sue condizioni estreme potrebbe essere una strategia per cercare di minimizzare l’impatto dell’incidente sulla reputazione del governo russo.