Tajani e Nordio: Possibile ritorno in Italia per Ilaria Salis
Ilaria Salis, l’insegnante milanese detenuta in Ungheria da quasi un anno, potrebbe presto tornare in Italia agli arresti domiciliari. L’incontro tra i suoi familiari e il governo italiano, previsto per lunedì a Roma, rappresenta un passo cruciale in questa complessa vicenda. La situazione di Salis a Budapest è stata definita come disumana dalla stessa interessata, che ha espresso il desiderio di rientrare nel proprio Paese.
Il padre e gli avvocati di Ilaria Salis si recheranno a Roma per incontrare i ministri Antonio Tajani e Carlo Nordio con l’obiettivo di ottenere il trasferimento della donna in Italia, garantendo la sua presenza in aula durante il processo in corso in Ungheria. Salis, militante antifascista, è accusata di lesioni potenzialmente letali e di appartenenza a un’associazione sovversiva a seguito di un episodio di aggressione a neonazisti durante una manifestazione di estrema destra. Il processo riprenderà a maggio, e la famiglia si prepara a ogni eventualità per assicurare il rispetto dei diritti fondamentali della detenuta.
La richiesta di domiciliari in Italia
La richiesta principale dei familiari e degli avvocati di Ilaria Salis rimane quella di ottenere gli arresti domiciliari in Italia. L’avvocato Eugenio Losco ha escluso al momento la possibilità di chiedere i domiciliari in Ungheria, ma si dichiara aperto a valutare tutte le opzioni disponibili. L’ambasciata italiana a Budapest potrebbe essere una soluzione, sebbene vi siano perplessità circa la sua extraterritorialità e la prassi delle autorità giudiziarie ungheresi.
Secondo l’avvocato di Budapest, Gyorgy Magyar, le autorità ungheresi potrebbero concedere gli arresti domiciliari a Ilaria Salis solo dopo la sentenza definitiva. Inoltre, sorge il problema legato alla mancanza di un domicilio stabile della donna nella capitale ungherese. Nonostante le difficoltà e lo scetticismo, c’è la speranza di compiere progressi significativi per garantire un processo equo e rispettoso dei diritti di Ilaria Salis.