Empoli celebra Masolino: una mostra unica per il 600° anniversario del ‘Ciclo della Vera Croce’
In occasione del seicentesimo anniversario della realizzazione del ‘Ciclo della Vera Croce’ nella Chiesa di Santo Stefano ad Empoli, la città toscana si appresta a ospitare un evento espositivo senza precedenti. La mostra ‘Empoli 1424. Masolino e gli albori del Rinascimento’, curata da Silvia De Luca, Andrea De Marchi e Francesco Suppa, segna la prima retrospettiva mai dedicata interamente a Masolino da Panicale, artista fondamentale ma spesso sottovalutato nel contesto del Rinascimento italiano. Con il sostegno del Comune di Empoli e della Fondazione Cr Firenze, l’esposizione si propone di illuminare la figura e l’opera di Masolino, attraverso un numero mai visto di opere raccolte per l’occasione.
La scelta di Empoli come fulcro dell’evento non è casuale. La città, nel 1424, vide Masolino impegnato nella decorazione della Chiesa di Santo Stefano, prima di trasferirsi a Firenze per lavorare alla Cappella Brancacci e, successivamente, di unire le forze con Masaccio. Il legame con Empoli emerge quindi come un capitolo cruciale nella carriera dell’artista, offrendo al pubblico l’opportunità unica di avvicinarsi al suo universo creativo in un contesto storicamente significativo.
Il genio di Masolino: tra gotico e Rinascimento
La mostra non solo celebra l’arte di Masolino ma getta anche luce sulla sua personalità enigmatica e sulla sua evoluzione artistica. Inizialmente influenzato dal tardogotico, Masolino si apre successivamente alle novità portate da Masaccio e Donatello, diventando una figura di transizione verso il Rinascimento. La sua capacità di innovare nel campo della composizione e dell’ambientazione emerge con forza, come dimostra la rappresentazione scenografica nella Cappella della Vera Croce, dove i personaggi sono collocati in maniera innovativa all’interno dello spazio pittorico.
Il rapporto con Masaccio, in particolare, rivela una dinamica di collaborazione e scambio fra due artisti originari della stessa area geografica ma di estrazione sociale diversa. Questa connessione, lungi dall’essere una semplice relazione maestro-allievo, si configura piuttosto come un dialogo fra pari, capace di influenzare profondamente l’opera di entrambi. La mostra, attraverso questo aspetto, intende sottolineare l’importanza di un confronto creativo che ha segnato un momento fondamentale nella storia dell’arte rinascimentale.
Empoli come crocevia dell’arte fiorentina del Quattrocento
La rassegna espositiva si configura anche come un’occasione per riscoprire Empoli e il suo ruolo nel panorama artistico del Quattrocento. Non solo città industriale, ma centro vitale che seppe attrarre artisti del calibro di Lorenzo Monaco, Gherardo Starnina e il giovane Donatello, Empoli emerge come un luogo di fervente attività artistica e culturale. La mostra, estendendosi dalla Chiesa di Santo Stefano alla Collegiata di Sant’Andrea e ad altri luoghi significativi, mira a rivelare questo contesto ricco e complesso, offrendo una nuova prospettiva sulla distribuzione geografica dell’arte rinascimentale.
La figura di Masolino, così come viene riscoperta e valorizzata in questa mostra, è quella di un artista capace di navigare tra diverse correnti artistiche, mantenendo una propria identità distintiva. La sua opera, caratterizzata da una profonda carica emotiva e da una ricerca costante di nuove soluzioni compositive, testimonia il dinamismo e la complessità del passaggio dal gotico al Rinascimento. ‘Empoli 1424. Masolino e gli albori del Rinascimento’ si offre quindi come un viaggio esplorativo nella vita e nell’arte di un pittore che, pur operando nell’ombra di figure più celebri, ha saputo lasciare un segno indelebile nella storia dell’arte.
La mostra, attraverso la sua articolata struttura espositiva, invita i visitatori a immergersi nell’universo artistico di Masolino, scoprendone le radici, le influenze e le evoluzioni. Tra opere celebri e scoperte recenti, ‘Empoli 1424’ promette di essere un evento imperdibile per gli appassionati d’arte e per tutti coloro che desiderano avvicinarsi a una delle figure più affascinanti e meno conosciute del Rinascimento italiano. La città di Empoli si appresta quindi a diventare, per la durata della mostra, un punto di riferimento fondamentale per la comprensione del Rinascimento e delle sue dinamiche, offrendo un’occasione unica di riflessione sul ruolo dell’arte nel contesto culturale e sociale del Quattrocento.