Occhio rotondo 25: Graffiti di Ugo Mulas e Saul Steinberg
Ugo Mulas, il celebre fotografo milanese, ha saputo catturare l’essenza artistica e misteriosa dei disegni di Saul Steinberg nell’opera intitolata ‘Occhio rotondo 25’. Mulas non si è limitato a fotografare, ma ha dato vita a uno spazio estensivo, moltiplicando le immagini stesse. Steinberg, genio dello spazio esteso, ha creato disegni che suscitano spazi dentro altri spazi, un accrescimento prodigioso che solo Mulas è riuscito a catturare con la sua lente.
Il capolavoro distrutto
Il 5 dicembre 1961, Steinberg completò i disegni sulle pareti dell’atrio della palazzina di Astorre Mayer a Milano. Tuttavia, dopo la morte del proprietario, il lavoro dell’artista è stato brutalmente distrutto durante una ristrutturazione, finendo come residuo d’una discarica edile. Questo atto è stato definito un vero delitto artistico. Le oltre 200 fotografie di Mulas sono ora l’unica testimonianza di quest’opera d’arte, esposte in una mostra torinese che permette di immergersi nel mondo immaginativo di Steinberg.
La riscoperta attraverso l’obiettivo di Mulas
La mostra ‘Saul Steinberg/Ugo Mulas, Graffiti’ presso ‘Camera’ offre uno sguardo privilegiato sul mondo visuale e mentale dell’artista. Mulas, seguendo le spiegazioni didattiche di Steinberg, ha fotografato non solo l’opera nel suo insieme, ma anche i singoli dettagli che si intersecano e si moltiplicano in una crescita continua. Questo affresco-graffito diventa un labirinto di significati, un viaggio tra eroi come Candide, Teseo, Don Chisciotte e Joyce, che emergono dai graffiti con un’intensità unica.
Claudio Bartocci, in un saggio su Steinberg, ha evidenziato il legame dell’artista con Joyce, mostrando come entrambi abbiano esplorato i concetti di identità e creatività. Le fotografie di Mulas non solo documentano l’opera, ma la reinterpretano, offrendo una visione panoramica e dettagliata che cattura l’essenza stessa dei disegni di Steinberg. Il fotografo milanese riesce a dare vita a un’armonia visiva tra l’uomo e l’arte, tra il reale e l’immaginario, lasciando che lo spettatore si perda tra i dettagli e le suggestioni di un mondo artistico unico.