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La resistenza russa: tra passato e presente
Marina Litvinenko, la vedova di Aleksander Litvinenko, l’ex agente del KGB avvelenato a Londra nel 2006, si è espressa con profonda tristezza riguardo alla morte di Aleksei Navalny, avvenuta in un carcere siberiano. Marina Litvinenko, diventata un simbolo della resistenza russa, ha dichiarato: ‘Spero che la reazione non sia solo: siamo così dispiaciuti per la morte di Navalny. Non è abbastanza’. Queste tragedie, distanziate di 18 anni, evidenziano un’oscura costante legata al potere di Putin.
Il regime di Putin, secondo Marina Litvinenko, non avrebbe mai permesso a Navalny di uscire libero. Considera ciò un crimine e sottolinea la necessità che tutti comprendano la gravità di tali azioni. La morte di Navalny, come quella di Litvinenko, si configura come un messaggio forte contro qualsiasi illusione di negoziato o accordo con il regime russo.
Un futuro incerto per la Russia
La morte di Aleksei Navalny potrebbe avere conseguenze imprevedibili in un panorama politico già carico di tensioni. Marina Litvinenko si interroga sulle motivazioni che hanno spinto Navalny a sfidare il regime, affermando: ‘Non capisco perché abbia deciso di fare quello che ha fatto: la sua energia sarebbe stata spesa meglio se fosse rimasto vivo all’estero’. Tuttavia, la sua determinazione nel voler essere un leader politico interno alla Russia ha rivelato una sottovalutazione della ferocia del regime.
La figura di Putin è stata analizzata da Marina Litvinenko, la quale sostiene che il presidente russo rappresenti l’unione di diverse fazioni militari e dei servizi segreti. L’immagine di Putin come leader forte e spietato è cruciale per mantenere il potere e l’ordine interno. Tuttavia, questa struttura potrebbe rivelarsi fragile in assenza del suo capo, aprendo la strada a cambiamenti sostanziali nel panorama politico russo.
La fine di un’era?
Marina Litvinenko esprime dubbi sulla sopravvivenza del regime attuale dopo Putin. Indica che il sistema di potere russo è strettamente legato alla figura del presidente e potrebbe crollare con la sua caduta. Il futuro della Russia potrebbe essere segnato da trasformazioni profonde, soprattutto considerando il contesto bellico con l’Ucraina, fattore determinante per gli equilibri interni.
Il timore di un collasso violento del regime è palpabile. Dopo anni di repressione e controllo serrato, un’eventuale crisi potrebbe portare all’ascesa di un’altra leadership spietata e temporanea. Tuttavia, la fragilità economica russa potrebbe rendere questa transizione breve. L’Occidente potrebbe giocare un ruolo fondamentale in questo scenario, costringendo la Russia a confrontarsi con le sue contraddizioni interne ed esterne.