![Il Piano Mattei per l'Africa: un passo in avanti o un'iniziativa inadeguata? 1 20240130 214653](https://masainews.it/wp-content/uploads/2024/01/20240130-214653.webp)
Il Piano Mattei per l’Africa sotto la lente di Prodi: “Serve più impegno europeo”
Nel corso del recente vertice Italia-Africa, l’ex Presidente del Consiglio Romano Prodi ha espresso un cauto ottimismo circa il Piano Mattei, presentato dalla Premier Giorgia Meloni. Il progetto, che prevede un impegno finanziario di 5,5 miliardi di euro dedicati alla cooperazione con il continente africano, è stato al centro di una discussione che va oltre la mera cifra stanziata.
“Davvero pensiamo di fare qualcosa con 5 miliardi di euro? No. Se questo è un progetto iniziale per mobilitare risorse sono contentissimo, ma la dimensione quantitativa è un aspetto decisivo”, ha dichiarato Prodi, sottolineando la necessità di una mobilitazione di risorse ben più significativa. Il Piano Mattei, così come delineato da Meloni, si articola tra crediti, operazioni a dono e garanzie, con una distinzione tra 3 miliardi provenienti dal fondo italiano per il clima e ulteriori 2,5 miliardi dal fondo per la Cooperazione allo sviluppo.
Un’iniziativa inadeguata senza il sostegno europeo?
L’accento di Prodi si sposta poi sulla necessità di un’azione congiunta a livello europeo. “Se la riunione di ieri è la miccia per fare esplodere un progetto europeo va bene, ma guai se rimane solo un progetto. O l’Europa si mette assieme o giochiamo”, ha affermato, mettendo in guardia dalle strategie continentali di Russia e Cina. Prodi ha evidenziato come la politica di un singolo Paese non sia più sufficiente per affrontare le sfide globali, invocando un’azione comune europea.
L’ombra della Cina e la necessità di un intervento concreto
L’ex Premier ha poi posto l’accento sulla pervasività della Cina in Africa, con una presenza diplomatica e commerciale capillare e progetti infrastrutturali di vasta portata. “Non abbiamo idea della pervasività della Cina, che ha rapporti diplomatici con tutti – meno uno – i Paesi europei, una penetrazione commerciale impressionante e progetti di infrastrutture continentali, ha un intervento globale”, ha rilevato Prodi, enfatizzando l’urgenza di un intervento europeo più sostanzioso.
Il cammino verso un progetto condiviso e la sfida quantitativa
L’approccio di Prodi al Piano Mattei è stato quello di una cauta apertura, con un invito a non sottovalutare l’aspetto quantitativo dell’impegno finanziario richiesto per un’iniziativa di portata internazionale. In un contesto in cui la competizione geopolitica è sempre più marcata, l’esigenza di solidarietà e coordinamento tra i Paesi europei diventa un imperativo per non restare marginali negli equilibri mondiali.
In conclusione: un inizio necessario ma non sufficiente
In definitiva, il Piano Mattei per l’Africa, seppur rappresenti un passo in avanti nel dialogo tra Italia e Africa, sembra non bastare per imporsi in un contesto internazionale così complesso e sfidante. Le dichiarazioni di Prodi aprono uno spiraglio verso una possibile strategia europea più ampia, ma allo stesso tempo pongono interrogativi sull’effettiva capacità di mobilitare le risorse necessarie per un intervento concreto e misurabile.
La sfida che l’Italia e l’Europa si trovano ad affrontare è quella di tradurre le buone intenzioni in azioni tangibili e di riuscire ad incidere in maniera significativa nel panorama geopolitico globale, in particolare nel continente africano, dove la presenza cinese è già una realtà consolidata. Il Piano Mattei potrebbe essere solo il primo capitolo di una lunga e complessa narrazione che vedrà l’Europa cercare di riaffermare il proprio ruolo nel mondo.