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Proteste agricole in Europa: la situazione si intensifica
Le manifestazioni degli agricoltori stanno assumendo connotazioni sempre più estese e decise in tutta Europa. In Francia, Spagna, Belgio e Italia, le proteste stanno assumendo forme che vanno dal blocco delle autostrade al presidio di punti strategici. Le richieste al centro delle rivendicazioni sono un cambio nelle politiche agricole europee e misure di supporto nazionali contro la crisi che affligge il settore.
Blocchi a Parigi: la capitale francese paralizzata
In Francia, i blocchi stradali attuati dagli agricoltori hanno generato un significativo impatto sulla mobilità nella regione di Parigi. Secondo Renaud Quémard, direttore generale della Sanef, “tutti gli accessi alla capitale sono stati bloccati”. Un migliaio di agricoltori e oltre 500 trattori si sono posizionati lungo le principali arterie di accesso alla città, equipaggiati per sostare anche per periodi prolungati. Questa situazione ha richiamato l’attenzione delle istituzioni, tanto che il premier francese Gabriel Attal ha promesso un impegno del governo per rispondere alle esigenze del settore, evocando la necessità di un’“eccezione agricola francese”.
La solidarietà spagnola e il calendario di protesta
Anche in Spagna, le organizzazioni agricole Asaja, Coag e Upa hanno reso noto il loro supporto alle proteste europee, annunciando un calendario di mobilitazioni su tutto il territorio nazionale. Le loro rivendicazioni chiedono un “cambio nelle politiche europee” e un piano di interventi governativi di emergenza per fronteggiare la crisi. Queste proteste seguono il modello delle azioni già in corso in altri paesi europei, creando un fronte comune di pressione verso l’Unione Europea.
La tensione in Belgio: il blocco del porto di Zeebrugge
Proseguendo verso nord, in Belgio, l’attenzione si concentra sul porto container di Zeebrugge, dove gli agricoltori hanno annunciato l’intenzione di bloccare le strade di accesso per 36 ore. Questa azione segue diverse giornate di proteste che hanno visto i trattori arrivare fino all’area del Parlamento europeo a Bruxelles. La Federazione dei giovani agricoltori belgi (Fja) ha minacciato azioni ancora più incisive, con la possibilità di un blocco totale della capitale in concomitanza con importanti vertici dell’UE.
Le proteste si estendono in Italia
Sul suolo italiano, le manifestazioni continuano a susseguirsi con intensità. In Liguria, trattori e manifestanti hanno bloccato l’autostrada A7, mentre in Toscana fino a 400 trattori si sono raccolti nei pressi dell’autostrada del Sole. A Cagliari, l’azione di protesta ha visto unirsi anche i pastori, con Alessio Pilia che spiega: “Volevamo manifestare da tempo, ma la protesta degli amici francesi ci ha convinto a fare sentire la nostra”. Nel Milanese, inoltre, oltre 250 trattori e più di 400 agricoltori hanno organizzato un raduno presso il casello autostradale di Melegnano.
La risposta delle istituzioni europee
La Commissione europea, nel corso del recente vertice UE, ha annunciato che proporrà una nuova deroga sulle quote minime di terreno da mantenere a riposo per accedere agli aiuti della Politica agricola comune (Pac). Questo annuncio rappresenta un primo segnale di apertura verso le richieste degli agricoltori, ma resta da vedere se e come questo influenzerà il proseguimento delle mobilitazioni.
Un settore in crisi alla ricerca di soluzioni
Il settore agricolo si trova ad affrontare una crisi profonda, aggravata da problemi strutturali e da una politica agricola comune che molti ritengono non più adeguata alle esigenze attuali. Le proteste degli agricoltori europei sono il sintomo di un malcontento crescente che sollecita un cambiamento urgente e sostanziale nelle politiche di sostegno. Le azioni di protesta, dalla Francia all’Italia, passando per Belgio e Spagna, mostrano una coesione e una determinazione che potrebbero rappresentare un punto di svolta per il futuro dell’agricoltura in Europa.