Meloni e il Fallimento delle Condoni Fiscali
La montagna si fa sempre più alta. Anziché ridursi, l’ammontare delle cartelle esattoriali non riscosse ha superato i 1.200 miliardi di euro. Ernesto Maria Ruffini, direttore dell’Agenzia delle Entrate, ha confermato questo dato, preannunciando una cifra record nel prossimo rapporto sull’attività dell’Ente. Le stime di Maurizio Leo, viceministro dell’Economia, erano di 1.180 miliardi solo un giorno prima. La crescita è costante: nel 2022 eravamo a 1.150 miliardi, con l’ingresso delle cartelle della Riscossione Sicilia che hanno appesantito il bilancio.
Effetti delle Sanatorie Fiscali
Con la manovra di Meloni, si era decisa la cancellazione delle cartelle fino a 1.000 euro e sconti per quelle fino a 3.000 euro. Tuttavia, l’effetto di queste misure è stato quasi impercettibile. Si è parlato di svuotare il mare con un secchiello. Nonostante miglioramenti nella riscossione e significativi sgravi, il flusso di nuovi carichi diventa sempre più consistente. Mentre si recuperano 10-15 miliardi di euro, dagli oltre 8.000 enti affidatari (ministeri, Comuni, enti, ordini professionali) giungono tasse non pagate per 60-70 miliardi. Il volume dei tributi in sospeso continua ad aumentare.
Difficoltà dei Contribuenti
I numeri evidenziano che il residuo delle imposte non riscosse è difficile da smaltire. Marco Cuchel, presidente dell’Associazione nazionale commercialisti, sottolinea che solo 101 miliardi dei 1.200 totali sono effettivamente recuperabili. La pressione fiscale elevata, l’economia ancora in ripresa e le difficoltà delle imprese nel pagare le imposte ordinarie sono tra le cause principali. Non si tratta solo di evasione, ma di soggetti che, per varie ragioni, non riescono a saldare. L’arrivo delle nuove cartelle, comprese quelle degli anni critici della pandemia, aumenterà il credito da recuperare.