Le Borse europee hanno chiuso la settimana in negativo, segnando una performance deludente in attesa di chiarimenti sulla politica monetaria della Federal Reserve. Madrid ha registrato un calo del 2,7%, mentre il FTSE MIB di Milano è sceso dell’1,8% e il CAC 40 di Parigi ha perso l’1,7%. Anche il DAX di Francoforte ha chiuso in ribasso, sebbene in misura minore (-0,9%). In controtendenza, il FTSE 100 di Londra e l’AEX di Amsterdam hanno chiuso in positivo, con incrementi rispettivamente dello 0,9% e dello 0,5%.
Il settore automobilistico è stato particolarmente debole, con un calo del 3% a livello europeo. A Piazza Affari, Stellantis ha registrato una perdita significativa dell’11,8% nella settimana, mentre Iveco ha chiuso con un calo del 3,2%. Anche il settore energetico ha subito perdite, con Eni in calo del 3,6% e STMicroelectronics che ha perso il 3,8%.
Speranze di Tagli ai Tassi della Fed
Il rapporto sull’occupazione negli Stati Uniti, peggiore delle attese, ha riacceso le speranze per un possibile doppio taglio dei tassi da parte della Fed. Nonostante questo, il FTSE MIB non ha beneficiato delle notizie, chiudendo la giornata di venerdì in calo dello 0,32%. Le banche, in particolare, sono rimaste sotto pressione in attesa del giudizio di Fitch Ratings, che dovrebbe mantenere il rating italiano invariato a “BBB” con outlook stabile.
Ad aprile, negli Stati Uniti, sono stati creati 175.000 posti di lavoro in più rispetto a marzo, il numero più basso degli ultimi sei mesi e ben al di sotto delle stime che prevedevano 240.000 nuovi posti. Questo dato ha fatto sperare gli analisti in una riduzione dei tassi di interesse da parte della Fed, con due tagli di 25 punti base previsti entro la fine dell’anno.
Debolezza del Settore Servizi negli Stati Uniti
L’attività economica nel settore servizi negli Stati Uniti ha registrato una contrazione ad aprile, con l’indice ISM servizi sceso da 51,4 a 49,4 punti. Le attese erano per un dato a 52. Un valore al di sotto dei 50 punti indica una fase di contrazione economica, e aprile è stato il quarto mese di contrazione negli ultimi 169 mesi.
Le singole componenti dell’indice hanno mostrato segnali di debolezza: la componente sull’andamento aziendale è scesa da 57,4 a 50,9, quella sull’occupazione è diminuita da 48,5 a 45,9, e la componente relativa ai nuovi ordini è scesa da 54,4 a 52,2. L’unico indice in crescita è stato quello sui prezzi, salito da 53,4 a 59,2 punti.
Le Banche e le Utilità: Contrasti in Piazza Affari
In Piazza Affari, le performance delle banche sono state contrastate. Unicredit ha registrato un calo del 3,6%, mentre la Popolare di Sondrio ha avanzato del 2,9%. In positivo anche Inwit (+2,2%) e Recordati (+3,4%), mentre il settore delle utilità ha brillato con un incremento dell’1,3% in Europa, spinto dalle discussioni al G7 sull’Energia a Torino.
Tra le utilità, in particolare, si sono distinti Erg (+3,1%) e A2A (+3,9%), quest’ultima la migliore della settimana, grazie alle attese degli analisti per un rialzo della guidance 2024. Le forti precipitazioni nevose hanno infatti spinto la produzione idroelettrica, migliorando le prospettive per l’azienda.
Petrolio e Valute: Movimenti Contrastanti
Il prezzo del petrolio ha subito un significativo calo, con il Brent in ribasso del 6,8% e il WTI che ha perso il 4,8%. Sul fronte valutario, l’euro ha guadagnato lo 0,7% sul dollaro, riflettendo un certo ottimismo tra gli investitori europei nonostante la volatilità dei mercati azionari.
In sintesi, la settimana è stata caratterizzata da una forte volatilità e da performance contrastanti tra i vari settori e mercati. L’incertezza sui prossimi passi della Fed continua a pesare, mentre i dati economici degli Stati Uniti offrono segnali misti. Gli investitori rimangono cauti, in attesa di ulteriori indicazioni che possano chiarire il futuro della politica monetaria e le prospettive economiche globali.