Mercati azionari in difficoltà: Milano chiude la settimana in rosso
Le Borse europee hanno concluso la settimana con segni negativi, risentendo principalmente dell’incertezza sui tassi d’interesse. Tra i principali listini, l’Ibex di Madrid ha registrato un calo del 2,7%, seguito dal Ftse Mib di Milano con un -1,8% e dal Cac di Parigi che ha perso l’1,7%.
Il Dax di Francoforte è riuscito a limitare le perdite con un decremento dello 0,9%, mentre il Ftse 100 di Londra e l’Aex di Amsterdam hanno chiuso in positivo, rispettivamente con un +0,9% e un +0,5%.
Settori in difficoltà: Automotive e banche sotto pressione
Particolarmente colpito il settore automotive, che ha visto un calo del 3% a livello europeo. A Piazza Affari, Stellantis ha subito una flessione dell’11,8% nella settimana dei conti, mentre Iveco ha registrato un -3,2%.
Anche il settore bancario non è stato immune alle difficoltà. Unicredit ha perso il 3,6%, mentre la Banca Popolare di Sondrio ha segnato un aumento del 2,9%.
Energia e utilities: una settimana contrastante
Il calo del prezzo del petrolio ha influito negativamente su alcune società energetiche. Eni ha chiuso la settimana con un -3,6%, mentre StMicroelectronics ha perso il 3,8% insieme al settore tech europeo.
In controtendenza le utilities, che hanno beneficiato delle discussioni sul tema energetico al G7 di Torino. Sul Ftse Mib, spiccano i risultati positivi di Erg (+3,1%) e A2A (+3,9%), quest’ultima favorita dalle forti precipitazioni nevose che stanno incrementando la produzione idroelettrica.
Rapporto sull’occupazione Usa: dati inferiori alle attese
Il rapporto sull’occupazione negli Stati Uniti ha registrato risultati inferiori alle aspettative, con soli 175.000 posti di lavoro creati ad aprile rispetto ai 240.000 previsti. La disoccupazione è salita dal 3,8% al 3,9%.
I salari orari medi sono aumentati di 7 centesimi, arrivando a 34,75 dollari, mentre la settimana lavorativa media è diminuita di 0,1 ore, attestandosi a 34,3 ore. La partecipazione della forza lavoro ha raggiunto il 62,7%, ancora lontana dai livelli pre-pandemia.
Prospettive sui tassi d’interesse della Fed
I dati sull’occupazione hanno riacceso le speranze per un possibile doppio taglio dei tassi da parte della Federal Reserve entro la fine dell’anno. I future sui tassi d’interesse indicano due riduzioni di 25 punti base ciascuna, contro l’unico taglio previsto in precedenza.
Gli analisti del Carson Group spiegano che “non c’è un fermento dell’economia tale da mantenere l’inflazione persistentemente alta”, giustificando così le aspettative di una politica monetaria più accomodante.
Contrazione del settore servizi negli Stati Uniti
L’attività economica nel settore servizi degli Stati Uniti è tornata in contrazione ad aprile, con l’indice Ism servizi che è sceso da 51,4 a 49,4 punti, contro attese per un dato a 52. Questo è il quarto mese in contrazione negli ultimi 169 mesi, segnalando una fase di debolezza.
La componente relativa all’occupazione è diminuita da 48,5 a 45,9, mentre l’indice sui prezzi è salito da 53,4 a 59,2 punti. Le altre componenti, come l’andamento aziendale e i nuovi ordini, hanno registrato rispettivamente una discesa da 57,4 a 50,9 e da 54,4 a 52,2.