![Buoni Fruttiferi Postali Indicizzati all'Inflazione: Tutte le Informazioni Necessarie 1 20240514 193732](https://masainews.it/wp-content/uploads/2024/05/20240514-193732.webp)
Buoni fruttiferi postali indicizzati all’inflazione: una protezione per i risparmiatori
Uno degli argomenti più dibattuti tra economisti e cittadini è l’inflazione, che influisce notevolmente sulla politica monetaria delle banche centrali di tutto il mondo. Tra i prodotti di risparmio offerti da Poste Italiane, i Buoni fruttiferi postali indicizzati all’inflazione italiana rappresentano una soluzione efficace per proteggere il potere d’acquisto e far crescere i risparmi.
Gli investitori che lasciano somme in giacenza sui conti sono infatti esposti alla svalutazione e alla perdita di valore del denaro. I Buoni fruttiferi postali indicizzati all’inflazione italiana, emessi da Cassa Depositi e Prestiti e collocati da Poste Italiane, offrono una risposta concreta a questa problematica, garantendo il capitale investito dallo Stato.
Caratteristiche e sottoscrizione dei Buoni
Questi Buoni sono ideali per chi cerca un investimento di media-lunga durata. Possono essere sottoscritti e rimborsati senza costi, anche online. Il rendimento è composto da un tasso d’interesse fisso e dalla rivalutazione del capitale in base all’andamento dell’inflazione. La durata è di 10 anni e sono disponibili esclusivamente in forma dematerializzata, per multipli di 50 euro fino a un massimo di 1 milione al giorno.
I Buoni possono essere sottoscritti tramite Internet Banking o l’app BancoPosta per i titolari di Libretto Smart e conto BancoPosta, oppure di persona in tutte le filiali di Poste Italiane, presentando un documento d’identità e il codice fiscale.
Rimborso e fiscalità
Una delle caratteristiche distintive dei Buoni fruttiferi postali è la massima flessibilità: è possibile chiedere il rimborso del capitale investito e il pagamento degli interessi maturati a 18 mesi dalla data di sottoscrizione, entro il termine di prescrizione decennale. Inoltre, l’aliquota fiscale agevolata sugli interessi è del 12,50%, ed è prevista l’esenzione dall’imposta di successione e dall’imposta di bollo se il valore del portafoglio non supera i 5.000 euro.
L’obiettivo di questi Buoni è permettere ai risparmiatori di investire senza perdere il potere d’acquisto del capitale. Il rendimento annuo lordo fisso crescente è legato all’andamento dell’inflazione in Italia. Prima dei 18 mesi, il valore di rimborso è pari al valore nominale sottoscritto; successivamente, si aggiungono gli interessi fissi maturati.
Rendimento e calcolo della rivalutazione
Al momento del rimborso, che sia a scadenza o anticipato, il capitale investito e gli interessi fissi maturati vengono rivalutati sulla base dell’inflazione. La rivalutazione si basa sull’indice nazionale dei prezzi al consumo per famiglie di operai e impiegati (FOI senza tabacchi) pubblicato dall’ISTAT. Il rendimento fisso annuo lordo effettivo a scadenza è dello 0,60%, ma in dieci anni si compone come segue:
– Con un’inflazione annua media dell’1%, il rendimento lordo sarà dell’1,61% (netto 1,42%);
– Con un’inflazione del 2%, sarà del 2,61% (netto 2,32%);
– Con un’inflazione del 3%, sarà del 3,62% (netto 3,22%);
– Con un’inflazione del 4%, sarà del 4,62% (netto 4,15%).
La rivalutazione avviene su base bimestrale. Il valore di rimborso lordo si calcola moltiplicando il capitale investito e gli interessi fissi lordi per il coefficiente di indicizzazione CIi. La formula per calcolare il valore di rimborso lordo è K (capitale sottoscritto) × CI (coefficiente di indicizzazione relativo al bimestre) × CF (coefficiente fisso lordo).
Opinioni degli investitori e confronti con altri strumenti
Le opinioni degli investitori sui Buoni fruttiferi postali indicizzati all’inflazione italiana sono generalmente positive. Gli utenti considerano questi Buoni tra i prodotti più sicuri, poiché il valore di riscatto segue l’andamento dei prezzi e del costo della vita. Nonostante i tassi offerti arrivino al massimo allo 0,60% annuo, chi non ha necessità immediata di disinvestire può ottenere un buon capitale finale.
Si calcola che, a lungo termine, un risparmiatore che investe in un Buono indicizzato all’inflazione italiana ottiene circa il 10% in meno rispetto a un BTP Italia, ma senza il rischio di una diminuzione drastica del valore reale del capitale. Se nei 10 anni di investimento l’inflazione media annuale sarà del 4%, il rendimento finale del Buono sarà del 4,65% lordo e del 4,14% netto.
Importanza delle informazioni contrattuali
Come per ogni prodotto di risparmio, è fondamentale leggere attentamente il foglio informativo. Quello relativo alla serie IL110A240307, disponibile dal 7 marzo 2024, è reperibile sul sito di Poste Italiane. Questo documento include informazioni sull’emittente, sul collocatore e sul prestito, oltre alle principali condizioni contrattuali e alle modalità per inviare comunicazioni o reclami.
In sintesi, i Buoni fruttiferi postali indicizzati all’inflazione italiana rappresentano uno strumento di investimento sicuro e flessibile, ideale per proteggere i risparmi dall’erosione del potere d’acquisto causata dall’inflazione.