Il rinnovato interesse per le OPA scuote la Borsa Italiana
Il panorama finanziario italiano sta testimoniando un vivace ritorno delle operazioni di Offerta Pubblica di Acquisto (OPA), segnando un momento di significativa trasformazione per il mercato azionario di Piazza Affari. In una serie di mosse che hanno sorpreso gli investitori, sono state annunciate quasi simultaneamente due importanti operazioni: la famiglia Della Valle e il fondo L Catterton, legato al colosso Lvmh, puntano a privatizzare il marchio di lusso Tod’s, mentre Vitol, un gigante olandese nel trading di materie prime, mira a rilevare il controllo di Saras, azienda energetica guidata dalla famiglia Moratti.
Queste iniziative rappresentano un punto di svolta per il listino milanese, che vedrà erodersi circa 3 miliardi di euro di capitalizzazione di mercato. Tuttavia, per gli azionisti coinvolti, soprattutto nel caso di Tod’s, l’offerta ha significato un premio del 20% sulle quotazioni pre-annuncio, una prospettiva decisamente positiva rispetto al contesto generale.
Un mercato in trasformazione: delisting e nuove entrate
L’anno 2023 ha assistito al ritiro di 14 compagnie dal listino milanese, a seguito di OPA, raggiungendo una capitalizzazione aggregata di 4,3 miliardi di euro. Il 2024 ha già visto l’addio di Pierrel, con un impatto minore in termini di capitalizzazione di mercato. Al contrario, il segmento Euronext Growth Milan, dedicato alle PMI ad alto potenziale di crescita, mostra una dinamica più vivace con un saldo positivo tra nuove quotazioni e delisting, nonostante il valore aggregato sia relativamente modesto.
La speculazione riguardo a future operazioni di OPA è incessante, con società come Nexi, operatore nel settore dei servizi finanziari digitali, che attira l’attenzione per una possibile privatizzazione. Il settore bancario e aziende di rilievo come Juventus sono altresì oggetto di discussioni, evidenziando un mercato in costante evoluzione e ricco di opportunità.
Il premio delle OPA: un incentivo per gli azionisti
Analizzando il periodo 2020-2023, il premio medio offerto nelle operazioni di OPA rispetto al prezzo di mercato pre-annuncio ha superato il 10%, un fattore decisamente attrattivo per gli azionisti. Nel dettaglio, per Tod’s, il premio è stato del 20%, mentre per Saras, nonostante un’offerta inizialmente inferiore alle aspettative, l’orizzonte di 12 mesi mostra un potenziale incremento del 30%, come sottolineato dagli analisti di Equita che prevedono un’alta adesione all’OPA da parte dei titolari.
La situazione di Saras è emblematica dell’instabilità che può caratterizzare il mercato: dal crollo dei prezzi nel 2020 dovuto alla pandemia fino a una parziale ripresa, dimostra come le OPA possano offrire un’ancora di salvezza in tempi incerti.
Prospettive future: Nexi e l’interesse crescente nel settore finanziario
Il caso di Nexi risalta nell’ambito delle possibili future operazioni straordinarie, con una capitalizzazione che sfiora i 10 miliardi di euro. Il settore dei servizi finanziari digitali è effervescente, come dimostrano le recenti mosse di Gtcr e Brookfield, che hanno puntato rispettivamente su Worldpay e Network International con offerte miliardarie. La recente attenzione su Nexi, specie per quanto riguarda l’infrastruttura nazionale interbancaria, sottolinea l’attrattiva e la vitalità di questo segmento del mercato.
Il panorama bancario e aziendale italiano è ricco di potenziali target per le OPA, con istituzioni come il Monte dei Paschi che mostrano segni di ripresa e diventano appetibili per investitori strategici, inclusi quelli istituzionali. Questa tendenza evidenzia una fase di rinnovata attività e ristrutturazione per il mercato azionario italiano, destinata a influenzare significativamente l’economia nazionale e le strategie degli investitori nel medio termine.
Al di là delle singole operazioni, il fenomeno delle OPA in Italia riflette una più ampia dinamica di consolidamento e riallineamento strategico in vari settori, dai beni di lusso all’energia, dai servizi finanziari al calcio, delineando un contesto in cui gli azionisti minoritari sono spesso chiamati a valutare attentamente le proposte di delisting in un mercato in continua evoluzione.