![La sfida di Nexi: la trattativa con F2i non va a buon fine, nuove prospettive nel settore dei pagamenti digitali 1 20240418 143824](https://masainews.it/wp-content/uploads/2024/04/20240418-143824.webp)
La trattativa tra Nexi e F2i per la vendita della rete interbancaria non va a buon fine
Il percorso verso la cessione della divisione Digital Banking Solutions (Dbs) di Nexi, un’infrastruttura cruciale per la regolazione dei rapporti bancari generati dalle transazioni degli utenti, incontra un inaspettato ostacolo. Il colosso dei pagamenti e F2i, fondo italiano di infrastrutture, non sono riusciti a raggiungere un accordo sul prezzo di vendita. Questo intoppo apre ora la strada alla ricerca di nuove soluzioni per il futuro di una divisione che, nel 2023, ha generato ricavi per 383 milioni con un margine di profitto di 151 milioni.
Il nodo della discordia tra le parti sembra essere stato il valore attribuito a Dbs. Se da un lato Nexi valutava positivamente l’opportunità di dismettere alcuni servizi non strategici, dall’altro, la proposta di F2i non ha incontrato il favore necessario, soprattutto tra alcuni azionisti chiave come Cassa Depositi e Prestiti. Questi ultimi, infatti, non sarebbero stati pienamente convinti dell’opportunità industriale dell’operazione.
Nexi esplora nuove opzioni per la vendita
Nonostante il fallimento delle trattative con F2i, Nexi non sembra intenzionata a fermarsi. La società sta esplorando altre offerte per le attività di Dbs, segnatamente quelle legate ai servizi di Atm, valutati circa 100 milioni. Quest’area ha suscitato l’interesse di Euronet, un gruppo specializzato che potrebbe rappresentare un’alternativa valida alla proposta di F2i. La vendita degli Atm, quindi, potrebbe ancora concretizzarsi, offrendo a Nexi la liquidità necessaria per focalizzarsi sui suoi piani di crescita a lungo termine.
Il CEO di Nexi, Paolo Bertoluzzo, aveva precedentemente sottolineato l’intenzione dell’azienda di razionalizzare e semplificare il proprio portafoglio durante l’ultimo Capital Markets Day. L’obiettivo è concentrare le risorse sui piani di crescita del gruppo all’interno del competitivo mercato europeo dei pagamenti, segnalando una chiara volontà di adattamento e rinnovamento strategico.
Possibili scenari futuri per Nexi: l’ipotesi di aggregazione con Worldline
In un contesto di continua evoluzione del settore dei pagamenti digitali, emergono scenari intriganti per il futuro di Nexi. Alcune banche d’affari hanno elaborato l’ipotesi di una potenziale aggregazione con la concorrente francese Worldline. L’ambizione dietro questa mossa sarebbe quella di creare un vero e proprio colosso continentale dei pagamenti, capace di aumentare gli investimenti nella digitalizzazione e di rivaleggiare con i principali attori statunitensi del settore.
Tuttavia, questa proposta sembra aver ricevuto una accoglienza tiepida in ambienti istituzionali, forse a causa delle delicate dinamiche industriali e politiche tra Italia e Francia. Nonostante Nexi valga attualmente il doppio di Worldline in termini di capitalizzazione di mercato, le differenze di valutazione non garantiscono di per sé il successo di un’eventuale aggregazione. Le sfide non sono solo finanziarie ma anche culturali e strategiche, riflettendo la complessità delle relazioni industriali transnazionali in Europa.
Il caso di Nexi evidenzia come, nel dinamico settore dei pagamenti digitali, le strategie aziendali debbano costantemente adattarsi alle condizioni di mercato e alle aspettative degli stakeholder. La ricerca di nuove soluzioni e partner strategici diventa fondamentale per mantenere la competitività e perseguitare obiettivi di crescita ambiziosi. In questo contesto, la capacità di negoziare con flessibilità e visione di futuro può fare la differenza tra il successo e l’opportunità mancata.