Una città in lutto per Paolo Pininfarina: il commosso addio di Torino
La comunità di Torino si è stretta in un abbraccio collettivo per rendere omaggio a Paolo Pininfarina, figura emblematica del design italiano, la cui cerimonia funebre ha avuto luogo il 13 aprile nella chiesa di San Massimo. Un evento che ha visto la partecipazione di un ampio spettro di persone, dalle istituzioni a personalità del mondo dell’impresa e del design, fino agli affetti più intimi: familiari e amici. Il parroco don Franco Manzo, di fronte a una chiesa mai così gremita, ha sottolineato il peso dell’eredità lasciata da Pininfarina, invitando i presenti a preservare e difendere l’«eccezionale patrimonio industriale di Torino».
Il dolore si mescola al ricordo nella comunità torinese, che vede in Paolo Pininfarina non solo un simbolo di eccellenza nel design automobilistico, ma anche un punto di riferimento umano e professionale. Tra i presenti, figure di spicco come il governatore del Piemonte Alberto Cirio e il sindaco Stefano Lo Russo, che avevano già reso omaggio al designer nella camera ardente allestita presso lo stabilimento di Cambiano. A loro si aggiungono nomi illustri come Marco Boglione, Giorgetto Giugiaro e molti altri, a dimostrazione dell’impatto profondo e trasversale lasciato da Pininfarina nella società e nell’industria italiana.
La famiglia Pininfarina: un legame indissolubile con la storia di Torino
La cerimonia ha visto un forte coinvolgimento della famiglia di Paolo Pininfarina. Presenti la madre Giorgia Gianolio, la sorella Lorenza, la moglie Ilaria e i figli Greta, Giovanni, Iole, Tullio e Giulia, uniti nel dolore ma anche nella consapevolezza del lascito importante del loro caro. La bara, adornata da un’esplosione di rose pallide, simboleggiava non solo la fine di un percorso personale, ma anche il tramonto di un’epoca per il design italiano e per l’industria automobilistica di Torino.
Il messaggio del parroco don Manzo ai figli di Paolo e di Andrea Pininfarina è stato un appello alla coesione e alla responsabilità: un invito a custodire e valorizzare l’eredità ricevuta per impedire che il patrimonio di ingegno e creatività rappresentato da Pininfarina e dall’industria torinese possa disperdersi. Un’eredità che trascende il valore materiale, rappresentando un ideale di bellezza, innovazione e impegno professionale.
Riflessioni e memorie: il ricordo personale di Paolo Pininfarina
Al di là dell’importanza industriale e del ruolo chiave giocato nel design automobilistico mondiale, Paolo Pininfarina viene ricordato dagli amici per la sua umanità, la sua passione e il suo legame profondo con la tradizione familiare. Marco Boglione evoca ricordi d’infanzia condivisi, mentre Giorgetto Giugiaro sottolinea la perdita per il mondo del design italiano, riconoscendo in Pininfarina un pilastro del made in Italy, capace di proiettare la carrozzeria italiana nell’olimpo mondiale.
Il legame tra Paolo Pininfarina e la città di Torino emerge, nelle parole e nei ricordi, come un filo indissolubile che ha intessuto storie personali e traiettorie professionali. Le esortazioni di don Manzo, rivolte tanto alla famiglia quanto alle autorità presenti, sottolineano l’urgenza di un rinnovato impegno per l’industria e per l’occupazione giovanile, affinché Torino possa riscoprire e valorizzare le proprie radici storiche e culturali, aprendosi a nuove prospettive di crescita e sviluppo.
In questo momento di commiato, la comunità torinese si ritrova unita non solo nel ricordo di un grande uomo ma anche nella consapevolezza della necessità di preservare e rinnovare l’eredità di ingegno, creatività e impegno che Paolo Pininfarina rappresenta. Un’eredità che interpella direttamente il presente e il futuro della città, invitando tutti a un impegno condiviso per la valorizzazione del patrimonio industriale e culturale di Torino.