Il mercato dei mutui a tasso variabile sta finalmente mostrando segnali di discesa nei costi per i mutuatari, un cambiamento che porta un cauto ottimismo tra coloro che negli ultimi tempi hanno dovuto affrontare un notevole incremento delle rate mensili. Secondo gli ultimi dati raccolti, la tendenza al ribasso sembra consolidarsi, aprendo nuove prospettive per i detentori di mutui a tasso variabile.
Le Dinamiche di Mercato e il Sollievo dei Mutuatari
A confermare la tendenza alla riduzione dei costi dei mutui a tasso variabile contribuiscono diverse analisi di mercato. Una recente indagine di Crif ha evidenziato che, nel mese di gennaio 2022, più di un quarto dei mutui attivi era a tasso variabile e che le rate hanno registrato un aumento medio del 36%, con punte del 49% per i finanziamenti stipulati nell’ultima cinquina. Un’ondata che ha messo sotto pressione il bilancio di molte famiglie, già provate da inflazione e salari stagnanti.
“Le dinamiche di crescita dei tassi di interesse hanno avuto un impatto significativo sui mutuatari a tasso variabile negli ultimi due anni,” ha dichiarato Simone Capecchi, executive director di Crif. Nonostante ciò, i dati non mostrano un incremento significativo nel tasso di insolvibilità, suggerendo una resilienza nel medio termine. Le prospettive di un calo dei tassi entro giugno 2024 alimentano speranze di ulteriore sollievo.
La Discesa dei Tassi e le Prospettive Future
Il rapporto tra rata e reddito si è deteriorato, ma i segnali di un’inversione di tendenza ci sono tutti. L’ultimo Bollettino mensile dell’Abi ha rivelato un calo dell’Irs a dieci anni a febbraio 2024, segno che il mercato potrebbe essere in anticipo rispetto alle attese di intervento della Banca Centrale Europea.
Simili indicazioni provengono dall’Osservatorio di Mutuionline.it, che mostra un calo del Tan medio sia per i mutui a tasso variabile che per quelli a tasso fisso, rispettivamente al 5,04% e al 3,29% a febbraio 2024. Questa situazione ha portato a una predominanza dei mutui a tasso fisso nelle nuove erogazioni, a discapito di quelli a tasso variabile e misto.
Il Risparmio per i Mutuatari e le Surroghe
Le simulazioni effettuate da Mutuionline.it rivelano risparmi significativi per i mutuatari rispetto all’anno precedente. Per esempio, un mutuo ventennale di 160.000 euro sottoscritto a Milano mostrava, a marzo 2023, un tasso fisso del 3,60% con una rata di 936 euro. Oggi, il tasso si è ridotto al 2,73%, con una rata mensile di 866 euro, evidenziando un risparmio tangibile per i mutuatari.
Interessante anche l’aumento delle surroghe, cresciute di quasi quindici punti percentuali nell’ultimo trimestre del 2023. Questo fenomeno indica una maggiore mobilità nel mercato dei mutui, con i mutuatari alla ricerca delle condizioni più vantaggiose in un contesto di tassi in mutamento.
Conclusioni e Prospettive per il Futuro
Nonostante il contesto macroeconomico e geopolitico rimanga incerto, i segnali di discesa dei costi dei mutui a tasso variabile offrono un barlume di speranza per i mutuatari. È essenziale, tuttavia, rimanere vigili e preparati ad affrontare le sfide future. La strada verso un mercato dei mutui più stabile e prevedibile è ancora lunga, ma i primi passi positivi sono stati fatti.
Il calo dei tassi, sia per i mutui a tasso variabile che per quelli a tasso fisso, insieme alle prospettive di un ulteriore allentamento della politica monetaria, potrebbe rappresentare l’inizio di una nuova fase per il mercato immobiliare. Le famiglie e i futuri mutuatari osservano con attenzione l’evolversi della situazione, sperando in un futuro più accessibile e sostenibile per l’acquisto della casa.