![La corsa contro il tempo: autorizzazioni per petrolio e gas minacciano gli obiettivi climatici 1 20240402 085750 1](https://masainews.it/wp-content/uploads/2024/03/20240402-085750-1.webp)
La corsa contro il tempo: autorizzazioni per petrolio e gas in netto contrasto con gli obiettivi climatici
Nonostante l’urgenza di affrontare la crisi climatica, l’industria del petrolio e del gas sembra procedere in direzione opposta, moltiplicando le autorizzazioni per nuovi progetti. Questa tendenza allarmante minaccia direttamente l’obiettivo globale di limitare il riscaldamento a 1,5°C sopra i livelli preindustriali, obiettivo fondamentale per prevenire gli impatti più devastanti del cambiamento climatico.
Il recente aggiornamento ‘Drilling Deeper’ del Global Energy Monitor getta luce su questa contraddizione, evidenziando come le autorizzazioni per l’esplorazione e l’estrazione di petrolio e gas stiano non solo continuando ma addirittura quadruplicando. Questo sviluppo si allontana drasticamente dalla necessità di ridurre le emissioni di gas serra, ponendo seri interrogativi sulla fattibilità degli obiettivi climatici concordati a livello internazionale.
Un anno record per i progetti petroliferi e del gas
Nel solo anno scorso, il volume di petrolio e gas autorizzato per l’estrazione è stato equivalente a tutte le riserve conosciute in Europa, con l’ambizione di quadruplicare tale volume entro la fine del decennio. Questo, nonostante l’avvertimento dell’International Energy Agency (IEA) del 2021, che indicava come non fossero necessari nuovi giacimenti per mantenere l’aumento della temperatura globale entro 1,5°C.
Le cifre sono eloquenti: dal 2021, ignorando gli allarmi, sono stati autorizzati almeno 16,5 miliardi di barili di olio equivalente (boe) attraverso 48 progetti, con ulteriori 20,3 miliardi di boe scoperti in 50 progetti. Questi numeri riflettono una chiara deviazione dagli impegni presi per combattere il cambiamento climatico, sottolineando la crescente discrepanza tra le azioni industriali e le necessità ambientali.
Le Americhe al centro dell’espansione petrolifera e del gas
Le Americhe emergono come un epicentro di questa espansione, rappresentando quasi il 40% di tutti i nuovi progetti autorizzati nel 2022 e nel 2023. Allo stesso tempo, paesi come Guyana, Iran e Namibia sono stati teatro delle scoperte più significative del 2023, evidenziando una tendenza globale verso l’incremento delle attività di esplorazione e produzione di idrocarburi.
La posizione di questi paesi nel panorama globale dell’energia sottolinea la complessità della sfida che la comunità internazionale deve affrontare nel ridurre la dipendenza dai combustibili fossili. Nonostante le evidenze scientifiche e gli avvertimenti ambientali, la ricerca di nuove riserve procede a ritmi preoccupanti, minando gli sforzi per un futuro sostenibile.
La scienza contro le nuove esplorazioni
Scott Zimmerman, Project Manager del Global Oil and Gas Extraction Tracker, ha espresso la sua preoccupazione riguardo alla situazione attuale. ‘I produttori di petrolio e gas hanno addotto ogni tipo di ragione per continuare a scoprire e sviluppare nuovi giacimenti, ma nessuna di queste è valida. La scienza è chiara: niente nuovi giacimenti di petrolio e gas, o il pianeta sarà spinto oltre le sue possibilità’, ha dichiarato Zimmerman.
Le parole di Zimmerman riflettono un consenso scientifico ampiamente condiviso sull’incompatibilità dello sviluppo di nuovi giacimenti di petrolio e gas con gli obiettivi di limitare il riscaldamento globale. Si evidenzia così una dicotomia tra le esigenze dell’industria energetica e le imperative necessità ambientali, con queste ultime che richiedono un’azione decisa e immediata per evitare conseguenze irreversibili.
La strada da percorrere
La situazione attuale pone una serie di sfide critiche per i decisori politici, le industrie e la società civile. Mentre la pressione per un’energia più pulita e sostenibile cresce a livello globale, la continua espansione dei progetti di petrolio e gas segnala la necessità di un cambio di rotta decisivo. Solo attraverso un impegno condiviso verso la decarbonizzazione e l’innovazione tecnologica sarà possibile allineare le pratiche industriali con gli obblighi climatici globali, assicurando così un futuro più sicuro e sostenibile per tutti.
Affrontare questa sfida richiederà non solo un cambiamento nelle politiche energetiche ma anche un ripensamento delle strategie economiche e di sviluppo a lungo termine. La transizione verso fonti energetiche rinnovabili, accompagnata da un’effettiva riduzione del consumo di combustibili fossili, rappresenta la via più promettente per rispettare gli impegni presi e proteggere il pianeta dalle conseguenze più gravi del cambiamento climatico.