![Impatto del Boicottaggio su McDonald's: Perdite a Causa del Sostegno a Israele in Mezzo al Boicottaggio a Sostegno di Gaza 1 20240318 182744](https://masainews.it/wp-content/uploads/2024/03/20240318-182744.webp)
La campagna di boicottaggio contro le aziende e le multinazionali che sostengono Israele sta ottenendo risultati significativi. La rete BDS, guida palestinese del boicottaggio, disinvestimento e sanzioni, ha messo sotto pressione diverse aziende, tra cui McDonald’s. Il direttore finanziario di McDonald’s, Ian Border, ha rivelato che le vendite del gruppo subiranno un calo nel trimestre in corso a causa del conflitto in Medio Oriente. Queste dichiarazioni hanno causato un crollo del 3,9% delle azioni della compagnia, con una perdita di quasi 7 miliardi di dollari in un solo giorno.
La multinazionale ha già riportato un calo significativo delle vendite nella sua divisione commerciale internazionale, soprattutto in Medio Oriente, Cina, Malesia, Indonesia e Francia. Il sostegno di McDonald’s allo Stato ebraico ha scatenato la rabbia di diverse nazioni, portando a vandalizzazioni e azioni di protesta. Il gestore del portafoglio clienti di Zacks Investment Management, Brian Mulberry, ha sottolineato la preoccupazione per gli effetti persistenti della guerra sui guadagni dell’azienda. La mancata crescita delle vendite nel quarto trimestre del 2023, indicata dai dati LSEG, ha deluso le aspettative degli investitori, evidenziando l’impatto negativo delle proteste e del boicottaggio sulla performance di McDonald’s.
Le campagne di boicottaggio rappresentano un’arma economica potente per colpire le aziende legate a violazioni dei diritti umani. Il boicottaggio non è solo una forma di protesta simbolica, ma un modo concreto di influenzare le politiche aziendali e governative. Il governo israeliano ha riconosciuto la minaccia strategica della campagna BDS, evidenziando l’efficacia di queste azioni nel mettere in discussione le politiche discriminatorie e oppressive. Gli attivisti palestinesi hanno sottolineato l’importanza di colpire le entità che sostengono l’occupazione e l’apartheid israeliani, invitando a un’azione concreta per porre fine alle violenze in corso.
Il caso di McDonald’s dimostra chiaramente che il boicottaggio può avere conseguenze finanziarie significative per le imprese che supportano regimi controversi. Essere in buoni rapporti commerciali con Israele potrebbe costare più caro alle aziende che ignorare le richieste di giustizia e rispetto dei diritti umani. Numerose altre aziende, tra cui Burger King, Starbucks, PUMA, Danone e Coca-Cola, sono state oggetto di critiche per il loro coinvolgimento con Israele. Boicottare i prodotti importati dall’Israele occupante è diventato un atto di resistenza, identificabile dal codice a barre 729. In un contesto dominato dall’interesse economico, colpire il portafoglio delle aziende si configura come un’arma efficace per contrastare le ingiustizie e le violenze perpetrate contro il popolo palestinese.