Prezzi dei metalli si ritirano da massimi storici in attesa dell’inflazione
I prezzi dei metalli si sono ritirati dai massimi storici mentre gli investitori rimangono in attesa di segnali sull’inflazione e sul futuro delle politiche monetarie. Dopo un periodo di rally che ha portato i prezzi ad toccare vette mai viste, le ultime sessioni hanno registrato un rallentamento, influenzate dalle dichiarazioni ambigue della Federal Reserve e dai dati contrastanti sul mercato del lavoro.
Il prezzo dell’oro ha registrato un calo dello 0,2%, scendendo a $2.178,43 l’oncia, mentre il prezzo dell’argento con scadenza ad aprile è sceso anch’esso dello 0,2% a $2.184,65 l’oncia. Entrambi gli strumenti si sono posizionati circa 15 dollari al di sotto dei massimi storici raggiunti la settimana precedente, evidenziando una fase di consolidamento dopo il periodo di forti oscillazioni.
Focus sull’inflazione e sulle dichiarazioni della Federal Reserve
La lettura dell’inflazione rimane al centro dell’attenzione degli investitori, soprattutto dopo le dichiarazioni rilasciate da diversi funzionari della Federal Reserve, con particolare riferimento al presidente Jerome Powell. Secondo Powell e altri membri della Fed, le decisioni riguardanti i tassi di interesse saranno strettamente legate all’andamento dell’inflazione nel prossimo futuro. Questa prospettiva ha generato una certa incertezza sui mercati, influenzando anche i prezzi dei metalli preziosi.
Altri metalli preziosi hanno registrato perdite martedì, dopo aver segnato importanti guadagni nelle sessioni precedenti. Il prezzo del platino è sceso dello 0,5% a 938,0 dollari l’oncia, mentre il prezzo del palladio ha subito un calo dello 0,1% a 24,685 dollari l’oncia. Questi movimenti riflettono l’attuale clima di incertezza e volatilità nei mercati dei metalli, con gli investitori che restano in attesa di nuovi sviluppi legati all’inflazione e alle politiche monetarie globali.