Menarini: Successi, Strategie e Prospettive Future
Il Gruppo Menarini, multinazionale farmaceutica con sede a Firenze, ha recentemente annunciato i suoi risultati finanziari per l’anno 2023, evidenziando un notevole incremento del fatturato che ha raggiunto i 4,375 miliardi di euro, registrando un più 5,3% rispetto all’anno precedente. Questi numeri, presentati dall’azionista Lucia Aleotti insieme all’amministratore delegato Elcin Barker Ergun, confermano la solidità dell’azienda, con un Ebitda stimato tra i 340-350 milioni.
Il Successo in Europa e Oltreoceano
L’Europa rappresenta il centro produttivo principale di Menarini, con una presenza in 140 paesi e oltre 17.800 dipendenti, di cui quasi il 50% sono donne. La società conta 12 stabilimenti produttivi in Europa, di cui 8 in Italia, e 9 centri di ricerca e sviluppo distribuiti globalmente. Nel corso dell’ultimo anno, i maggiori successi sono giunti dall’America, con particolare riferimento all’oncologia grazie all’acquisizione di Stemline nel 2020. Il via libera per il trattamento del tumore metastatico, compreso il cancro al seno, ha rappresentato un importante traguardo per l’azienda.
Lucia Aleotti ha evidenziato la continua crescita negli Stati Uniti e il prossimo lancio delle strutture oncologiche in Europa, sottolineando la strategia di autofinanziamento dell’azienda. Aleotti ha dichiarato: ‘L’utile che si crea rimane in azienda e viene reinvestito nella crescita dell’azienda’.
Focus sulla Ricerca e Sviluppo
Oltre all’oncologia, Menarini concentra gli sforzi di ricerca e sviluppo nell’area cardio-metabolica, negli anti-infettivi per patologie complesse delle vie urinarie e intraddominali, nonché nelle patologie della pelle. Aleotti ha enfatizzato l’importanza di affrontare l’antibiotico-resistenza, sottolineando la necessità di interventi congiunti a livello globale. Riguardo all’utilizzo dell’intelligenza artificiale, l’amministratore delegato Elcin Barker Ergun ha evidenziato i benefici sia in termini di innovazione farmacologica che di efficienza aziendale.
Aleotti ha inoltre ribadito l’impegno nell’investire sul territorio italiano, affermando che ‘non fa parte della nostra logica un’idea di delocalizzazione’. Negli ultimi cinque anni, l’azienda ha investito oltre duecento milioni di euro solo in Italia, aumentando anche il numero dei dipendenti. Nonostante ciò, quasi l’80% del fatturato è generato all’estero, in un contesto di crescenti costi di produzione legati all’inflazione e ad altri fattori.