Nuovi Record per gli Investimenti Cinesi all’Estero
I costruttori di auto cinesi stanno emergendo come una forza globale nel settore delle auto elettriche, generando preoccupazioni per l’Occidente. La società di analisti Rhodium ha rivelato che gli investimenti diretti esteri delle Case e dei fornitori cinesi hanno raggiunto un nuovo record di 28,2 miliardi di dollari l’anno scorso. Sebbene questa cifra sia leggermente inferiore rispetto all’anno precedente, non include alcune importanti iniziative industriali in corso, come la nuova fabbrica della Byd in Ungheria e l’acquisto del 25% di Inobat da parte della Gotion.
Batterie e Regioni
La ricerca di Rhodium evidenzia un cambiamento significativo nel focus degli investimenti cinesi, che si sono spostati dall’America del Nord all’Europa, al Medio Oriente, al Nord Africa e all’Asia. L’Europa ha visto una diminuzione degli investimenti del 36%, scendendo da 11,8 miliardi di dollari nel 2022 a 7,6 miliardi, concentrati principalmente in Ungheria, Finlandia e Svezia. Il Marocco ha attratto una parte considerevole degli investimenti nel Medio Oriente e Nord Africa, mentre in Asia sono stati principalmente Thailandia e Corea del Sud a beneficiarne. Al contrario, gli investimenti in Nord America sono scesi a 2,7 miliardi di dollari.
La maggior parte delle iniziative riguarda attualmente la produzione di batterie, con un’enfasi sui progetti ‘greenfield’ che rappresentano il 95% del totale. Inoltre, si sta osservando una diversificazione crescente, con i produttori di batterie che coinvolgono sempre più i fornitori di catodi e anodi. Per il 2024, è previsto un aumento della produzione di veicoli elettrici in Europa, America Latina e Asia, per rispondere alla domanda dei Paesi ospitanti di investimenti a più alto valore aggiunto.
Tra Incudine e Martello
Nonostante il successo degli investimenti cinesi all’estero, Rhodium prevede sfide in arrivo per le aziende cinesi. L’Unione Europea potrebbe adottare un atteggiamento più difensivo, mentre gli operatori cinesi dovranno affrontare le conseguenze del protezionismo statunitense attraverso strategie produttive creative. Inoltre, potrebbero essere richiesti maggiori investimenti dai Paesi ospitanti e potrebbe diminuire il sostegno da parte della Cina.
Anche se la Cina si trova in una posizione di vantaggio nel settore delle auto elettriche, le incertezze politiche rimangono una minaccia. I costruttori cinesi si trovano quindi in una posizione difficile, con pressioni esterne crescenti, come negli Stati Uniti, e potenziali cambiamenti nel supporto governativo cinese a causa delle preoccupazioni sul trasferimento tecnologico e la produzione all’estero. In quest’ottica, l’equilibrio tra l’incudine e il martello diventa sempre più delicato per le aziende cinesi.