Februarie Record per i Mercati Azionari Globali
I mercati azionari hanno chiuso il mese di febbraio registrando nuovi record in diverse parti del mondo. Negli Stati Uniti, in Europa e in Giappone, i listini hanno segnato performance positive trainati principalmente dalle trimestrali e da segnali di disinflazione nei Paesi occidentali. In particolare, l’S&P 500 e il Nasdaq a Wall Street hanno raggiunto nuovi massimi storici, con incrementi rispettivamente del 5,2% e del 6,1% nel mese. Anche in Europa, il Dax e il Cac 40 hanno toccato vette in crescita del 4,6% e del 3,5%, mentre il Nikkei a Tokyo ha segnato un aumento del 7,9%.
Performance del Ftse Mib a Piazza Affari
Il Ftse Mib a Piazza Affari ha evidenziato un aumento del 6% nel mese di febbraio, portandosi ai livelli del 2008. Questo successo è stato supportato da un insieme di risultati positivi che hanno contribuito a sostenere il mercato azionario italiano. Ora, è importante analizzare i titoli che si sono distinti come i migliori e i peggiori nel paniere principale della Borsa Italiana durante questo periodo.Unipol si è posizionata al top con una crescita del 29% a febbraio. La società ha beneficiato della razionalizzazione della sua struttura societaria annunciata il 16 febbraio, che prevede una fusione con UnipolSai. Inoltre, è prevista un’Opa volontaria totalitaria sulla controllata, con un corrispettivo di 2,7 euro per ogni azione portata in adesione.
Dinamiche dei Titoli in Evidenza
Al secondo posto si è classificata Saipem con un incremento del 26%, chiudendo il mese con un notevole +13,3% il 29 febbraio grazie ai risultati superiori alle aspettative del piano. La società ha segnato un ritorno all’utile con un risultato netto di 179 milioni di euro e ha rivisto al rialzo gli obiettivi del 2024, pianificando la distribuzione di dividendi nel 2025.Il terzo gradino del podio è stato conquistato da Leonardo con un aumento del 21,9%, in parte favorita dalle tensioni geopolitiche in corso e dalle prospettive di aumento della spesa per la difesa da parte della Nato. Anche le dichiarazioni di Draghi sugli investimenti necessari per la difesa europea hanno contribuito a sostenere il titolo.Inoltre, Ferrari ha evidenziato un aumento del 20,5%, con un quarto trimestre allineato alle aspettative e una guidance conservativa che lascia spazio per possibili revisioni al rialzo nel corso dell’anno. Queste aziende devono ancora pubblicare i conti del 2023 e si trovano in un contesto che penalizza i titoli difensivi, specialmente considerando l’incremento dei rendimenti obbligazionari sia negli Stati Uniti che in Europa.