Le Borse in attesa dell’inflazione Ue e il volo del Bitcoin
Scema tra gli operatori la convinzione che la Fed possa tagliare il costo del denaro e l’incertezza si fa sentire sui mercati, che oggi sono privi di indicatori rilevanti se non l’inflazione europea. Da ultimo ha parlato il governatore della Fed di Kansas City, President Jeffrey R. Schmid, che ha invocato pazienza nel taglio dei tassi finché l’inflazione resta sopra il 2% di obiettivo e il mercato del lavoro è così forte. Menzione per il Bitcoin, che vede quota 57mila per la prima volta dalla fine del 2021: la crescita della regina delle valute digitali raggiunge un terzo quest’anno, spinta dalla svolta segnata con l’approvazione da parte della Sec degli Etf sui Bitcoin spot che hanno raccolto oltre 5,6 miliardi di dollari da parte degli investitori.
Segnali contrastanti dagli indicatori di fiducia
Quello dei consumatori GfK per la Germania è risalito a -29 punti in vista di marzo 2024 rispetto al minimo di 11 mesi di febbraio (-29,6). In linea con le previsioni del mercato. Le aspettative di reddito – secondo quanto riporta Gfk Group – hanno toccato il massimo degli ultimi due anni (-4,8 contro -20 di febbraio), mentre la propensione all’acquisto (-15 contro -14,8) e le prospettive economiche (-6,4 contro -6,6) sono rimaste invariate. Nel frattempo, la propensione al risparmio è salita ai massimi da giugno 2008 (17,4 contro 14). ‘Negli ultimi tempi, le prospettive dell’economia tedesca sono diventate sempre più pessimistiche’, ha dichiarato Rolf Burkl, esperto di consumi del Nim.
WallStreet e l’attenzione sull’indice PCE
Ieri, seduta in lieve calo a WallStreet, dopo la chiusura record di venerdì per dow jones e s&p 500. La settimana scorsa è stata molto positiva per tutti e tre i maggiori indici, che hanno archiviato la sesta settimana positiva sulle ultime sette. Questa settimana, l’attenzione sarà soprattutto per l’indice pce, la misura preferita dalla federal reserve per l’inflazione, in programma giovedì. Gli analisti prevedono che l’indice mostrerà un’inflazione mensile in aumento – 0,3% a gennaio dopo lo 0,2% di dicembre, con il dato ‘core’ che dovrebbe passare dallo 0,2% di dicembre alle 0,4% – a ricordare del lungo e difficile percorso per riportare l’inflazione all’obiettivo del 2% annuale stabilito dalla fed; dato annuale previsto in leggero calo dal 2,6% al 2,4%, con il ‘core’ in rallentamento dal 2,9% al 2,8%.
Prysmian e il contratto da 1,9 miliardi di euro
Prysmian ha perfezionato il contratto relativo alla commessa del valore di circa 1,9 miliardi di euro assegnata da Eastern Green Link 2 Limited, joint venture tra Ssen Transmission e National Grid Electricity Transmission plc, proprietari dei sistemi di trasmissione elettrica in Gran Bretagna. Nell’ambito della commessa Prysmian fornirà un importante sistema in cavo ad alta tensione in corrente continua (Hvdc) per lo sviluppo della rete Eastern Green Link 2 (Egl2) che collegherà la Scozia e l’Inghilterra. Lo comunica una nota dell’azienda.
Prezzi del petrolio in rialzo
Prezzi del petrolio in rialzo sui mercati asiatici. I future del greggio Wti salgono a 77,75 dollari al barile (+0,22%) mentre i future del Brent guadagnano lo 0,18% a 81,88 dollari. Le quotazioni del greggio salgono sul rischio di interruzioni del trasporto marittimo a causa della crisi nel Mar Rosso: nel fine settimana, i ribelli Houthi nello Yemen hanno quasi colpito una petroliera statunitense. In risposta, sabato Stati Uniti e Regno Unito hanno bombardato diverse postazioni dei ribelli Houthi nello Yemen, la quarta operazione congiunta delle due nazioni contro il gruppo sostenuto dall’Iran. Sempre ad alta tensione la situazione sul fronte mediorientale.